Come presidente del Consiglio non eletto mi sono sentito a disagio. Il mio governo é nato perché non c’erano alternative alle larghe intese in cui bisognava trovare una persona che riuscisse a tenere insieme tutti, se no la legislatura non partiva. Bisogna ricordarsi le condizioni”. Sono le parole pronunciate dal deputato Pd Enrico Letta ai microfoni di Mix24, su Radio24. Alla domanda del conduttore Giovanni Minoli, che gli chiede se Matteo Renzi racconta un Paese che non c’è oppure un Paese che non c’è ancora, l’ex premier risponde: “Che domanda difficile”. Poi puntualizza: “Spero che questa non sia una fase in cui la percezione delle cose valga più del reale. Alle volte ho l’impressione che lo sia. E nel mio libro cerco di dare un contributo perché non sia un tempo in cui la percezione conti più della realtà. Questo non aiuta a stare meglio. E’ metadone“. Enrico Letta si pronuncia sulle scelte del governo Renzi, dall’Italicum al Jobs Act. E sul suo partito dichiara: “Sentirmi tradito dal Pd che ha scelto Renzi al mio posto? Sono abituato alla politica e alle sue durezze. Non fu facile per me, ma ne presi atto”  di Gisella Ruccia

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