“E’ semplicistico dire ‘tutti a casa loro‘ o ‘accogliamo tutti’. E’ da professionisti dei talk show dire che la soluzione è a portata di mano. Gli arrivi non si scoraggiano con le dichiarazioni in tv. Basta sciacallaggio sulle tragedie”. Durante l’informativa alla Camera in vista del Consiglio europeo straordinario di giovedì sulla crisi umanitaria dei migranti nel Mediterraneo, davanti a un’Aula semivuota Matteo Renzi parte all’attacco della Lega Nord. E se ai parlamentari parla della necessità di un “approccio totalmente politico”, in un suo editoriale sul New York Times precisa: “Non tutti i passeggeri sulle imbarcazioni dei trafficanti sono famiglie innocenti. Il nostro sforzo per contrastare il terrorismo in Nord Africa deve crescere per superare questa minaccia, che crea un terreno fertile per il traffico di esseri umani e interagisce pericolosamente con esso”. Poi ribadisce ancora una volta “di continuare gli sforzi politici e diplomatici per la ricostruzione della Libia“.

E l’urgenza di una “risposta politica” (“o non andiamo da nessuna parte”, dice) è anche al centro dell’informativa a Montecitorio, dove si scoraggia “una risposta immediata ed emotiva”. “L’idea che gli italiani votino sulla base della pancia come pensa qualcuno è profondamente offensiva nei confronti degli italiani: sono persone razionali, ragionevoli e capaci di decidere. E comunque non ho paura delle elezioni”, dice il presidente del Consiglio con evidente riferimento alle dichiarazioni rilasciate nelle ultime settimane dal segretario del Carroccio Matteo Salvini sul tema degli sbarchi e dell’accoglienza dei profughi.

Le reazioni della Lega Nord – L’attacco scatena la reazione dei deputati del Carroccio. Mentre la maggioranza applaude il premier che accusa i leghisti di demagogia, i deputati della Lega rumoreggiano. Particolarmente acceso il capogruppo Massimiliano Fedriga, che urla: “Ma che dici?”. “Permettetemi un sorriso amaro – continua il premier – quando sento in tv ‘dobbiamo scoraggiare le partenze’, si sappia che non si fa con una dichiarazione nel talk show ma con l’alto commissariato dell’Onu in Sudan e Niger e evitando di inseguire la demagogia come sta facendo larga parte opposizione. C’è un limite allo sciacallaggio“. “La soluzione – ha detto ancora Renzi – è molto più ampia e ha a che fare con che cosa noi pensiamo dell’Africa. Non sono libici i nostri fratelli che muoiono nel Mediterraneo: vengono da altri paesi in cui fame e guerra la fanno da padrone. Dunque il primo tema è capire se l’Africa diventa l’elemento chiave della politica italiana e mondiale”.

Merkel: “Immagini di persone affogate sono inconciliabili con l’Ue” – Un appello il premier lo rivolge all’Unione Europea: “Ritengo che non sia un’esagerazione o un azzardo sostenere che ciò che sta avvenendo nell’area del Mediterraneo con la compravendita di uomini è una forma di moderno schiavismo. E l’Europa non può lasciare solo a noi questa battaglia che è una battaglia di assoluta civiltà”, scandisce il premier, che poi avanza una richiesta precisa: “E’ importante che le procedure di asilo siano gestite con un team europeo e dai ministri degli esteri e possano estere patrimonio non solo di un paese ma di tutti i 28 Paesi“. Richiesta che l’Italia avanzerà al vertice europeo straordinario di domani, evento che il premier considera “un fatto straordinario: “Sono molto ottimista sul fatto che l’Europa possa cambiare passo”. In che modo? “Ci deve essere una forte presenza delle organizzazioni internazionali nell’area sud della Libia. Fondamentale che l’Ue nel suo complesso tenti di andare in quelle zone grazie al coinvolgimento dell’Onu“. E Angela Merkel, secondo quanto riferito dalla sua viceportavoce Christiane Wirtz, avrebbe detto durante una riunione di gabinetto che le immagini delle persone che affogano davanti alle coste dell’Europa non sono conciliabili con i valori dell’Ue. Il salvataggio di vite umane, ha aggiunto la Cancelliera, è al primo posto nella crisi umanitaria in corso nel Mediterraneo.

“Puniremo chi ruba a spese dell’accoglienza”
Un cenno del proprio discorso il premier lo riserva allo scandalo Mafia Capitale, che ha coinvolto le cooperative che gestiscono l’accoglienza dei richiedenti asilo: “Ci sono vicende squallide da combattere e vicende corruttive da estirpare. Non ci deve essere nessuna mitigazione nella reazione al danno di chi ruba su spese e costi dell’accoglienza ma ci sono centinaia di migliaia di persone perbene che si impegnano in volontariato”.

Il premier in Senato: “Allargare accoglienza a tutti i Paesi Ue e superare trattato di Dublino”
Dopo aver parlato alla Camera, Matteo Renzi ha riferito in Senato: “Dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo combattendo una guerra contro i trafficanti di uomini. Non c’è nella storia un’altra esperienza analoga di compravendita di carne umana se non lo schiavismo”. La “guerra”, specifica il premier, può essere combattuta soltanto nell’alveo dell’Ue: “Accanto all’impegno dell’Italia serve la consapevolezza dell’Ue su 4 fronti e a questo stiamo lavorando per l’esito di domani: rafforzare le operazioni dell’Unione europea, Triton e Poseidon, combattere i trafficanti di uomini, scoraggiare le partenze attraverso un investimento sui Paesi di origine, rinforzare la solidarietà degli Stati membri con una diversa strategia sia nell’accoglienza sia nell’allargamento dei principi che stanno alla base del documento di Dublino. Questi sono i quattro punti su cui lavoreremo per il documento del Consiglio Ue”.

Salvini: “Renzi becchino incapace”
Non si fa attendere la risposta di Matteo Salvini al premier: ” “Renzi continua a darmi dello sciacallo? Taccia il becchino incapace, recordman di morti e di sbarchi”, scrive su Twitter il segretario della Lega. “Se il premier ha cambiato idea su Dublino III ben venga, ma sono stufo di essere definito razzista” argomenta poi il leader del Carroccio, sottolineando come il governo abbia cambiato idea sul regolamento europeo di accoglienza dei profughi: “Lo scorso anno la Lega votò per cambiarlo mentre i parlamentari del Pd votarono per la sua conferma e ci chiamavano razzisti”

Lega: “Governo complice e responsabile”
“Il governo è il vero responsabile politico della situazione nel Mediterraneo. E complice di quanto accade”, è la risposta della Lega Nord affidata a Nicola Molteni. Secondo Molteni, “in Italia siamo in presenza di un razzismo di Stato. Ci sono 10 milioni di italiani che vivono sotto la soglia della povertà, e al contempo abbiamo gli immigrati ospitati negli hotel a quattro stelle e a cui vengono date le ricariche telefoniche. Non siamo noi i razzisti né gli sciacalli, ma siamo gli unici ad avere avuto ragione quando abbiamo detto che meno partenze significa meno morti. Renzi non è la soluzione del problema, ma ne è parte. La smetta di raccontare balle al popolo italiano, mentre il ministro Alfano è il padrino di Mare nostrum“.

Onu: “Un milione di rifugiati da accogliere in 5 anni”
Un milione di rifugiati dalla Siria dovrà essere accolto dai Paesi ricchi nei prossimi cinque anni per fermare i naufragi nel Mediterraneo. Lo ha detto al Guardian il relatore speciale Onu, Francois Crepeau. “L’inattività dell’Europa sta in realtà creando il mercato per i trafficanti (di essere umani, ndr)”, ha aggiunto.

Ban Ki-moon: “Serve meccanismo europeo per i salvataggi”
Nella tarda serata di martedì Renzi ha sentito al telefono Ban Ki-moon. Il segretario generale dell’Onu ha espresso apprezzamento per il ruolo dell’Italia e una convinzione comune della “responsabilità condivisa” della comunità internazionale di proteggere migranti e profughi che si imbarcano nel pericoloso viaggio nel Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Ban ha sottolineato il bisogno di assicurare un “robusto meccanismo congiunto europeo di ricerca e salvataggio in mare”. Il segretario generale Onu ha anche fatto presente la necessità di assicurare percorsi sicuri e regolari di migrazione e accesso a protezione per i migranti.

Emergenza immigrazione in Consiglio di Sicurezza dell’Onu
L’emergenza immigrazione è arrivata in Consiglio di sicurezza. In una dichiarazione alla stampa, i membri del massimo organo di governo politico del mondo hanno espresso “forte solidarietà” ai paesi coinvolti dal traffico illegale dei migranti e “profonda preoccupazione” che l’impatto di questo traffico ha sulla stabilità regionale. “La voce dell’Italia è stata ascoltata, non solo a Bruxelles ma anche a New York”, ha detto il rappresentante permanente italiano all’Onu Sebastiano Cardi, sottolineando come la dichiarazione del Consiglio sia “un passo significativo in un percorso che passa per il vertice europeo di giovedì per arrivare a misure per debellare il fenomeno del traffico illegale con il sostegno dell’Onu e in una cornice di legalità internazionale”.

Obama: “Libia nel caos”
In un’intervista tv, interviene per la prima volta sulla tragedia del Canale di Sicilia anche Barack Obama, puntando il dito soprattutto sulla instabilità politica della Libia: “Il problema dei rifugiati è in gran parte il risultato di conflitti tribali e differenze religiose in Libia, che stanno creando il caos”. Ma – sottolinea il presidente americano – le vittime del disastro vengono da varie parti dell’Africa e del Medio Oriente e fuggono da guerre, povertà e persecuzione. “Dobbiamo rimanere concentrati su questa visione: il Medio Oriente e il Nordafrica stanno attraversando un periodo di cambiamenti che non vedevamo da una generazione. Penso – ha proseguito Obama – che il mondo islamico stia attraversando un processo dove è necessario isolare e respingere ogni tipo di estremismo, come quello che vediamo incarnato nell’Isis. Ci vorrà tempo”.

Fondazione Migrantes: “Ue parla di ‘distruggere e contrastare’, mai di ‘salvare e accogliere'”
“Parole come affondare, distruggere, respingere, senza che siano accompagnate da parole come tutelare, salvare, accogliere, non hanno prospettiva”. Monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes – organismo pastorale collegato alla Cei -, dai microfoni di Radio InBlu commenta così la richiesta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di un mandato internazionale per affondare le barche degli scafisti. Sottolinea che “l’aspetto importante è contrastare i trafficanti, come già faceva Mare Nostrum, ma al tempo stesso non dimenticare che ci sono vite da salvare. Se è vero che occorre un piano internazionale di intervento nel Nord Africa, deve essere di pace, di messa in sicurezza delle persone e di una collaborazione con tutte le realtà e le forze locali per combattere i trafficanti”.

Secondo Perego, il piano in 10 punti approvato dall’Ue (leggi) è “assolutamente debole e per certi versi vergognoso” perché “ancora una volta si pensa di contrastare i trafficanti e non tutelare le persone attraverso i canali umanitari, un piano sociale europeo nei paesi di arrivo dei profughi e migranti, la cooperazione locale”. “E’ uno scandalo – prosegue – che la politica europea dell’immigrazione non valuti immediatamente operazioni e azioni di rafforzamento della ricerca e del salvataggio in mare e continui a favorire operazioni di controllo delle frontiere. Il contrasto ai trafficanti degli esseri umani, ormai legati alle mafie europee e al terrorismo internazionale, passa attraverso l’attivazione di un’azione che unisca il salvataggio delle persone al contrasto della tratta”.

Per questo, dice il direttore di Migrantes, occorre creare “un’operazione di controllo del Mediterraneo fino alle coste libiche, con il coinvolgimento delle organizzazioni internazionali, per salvaguardare anzitutto la vita delle persone in mare, valutando anche l’opportunità di accogliere, anche con benefici di protezione, testimoni e testimonianze contro i trafficanti”. Al tempo stesso, sempre con gli organismi internazionali, valutare un “piano di pace e di ristabilimento della sicurezza delle persone sulle sponde africane, libiche ed egiziane del Mediterraneo, attivando anche progetti di cooperazione internazionale per il rientro di persone; la ripresa di alcune attività lavorative, il ristabilimento di presidi sanitari, la riapertura delle attività scolastiche. Senza pace e senza la ripresa delle attività economiche e sociali e solo distruggendo – ha concluso – non faremmo che alimentare ancora disperazione e partenze”.

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