circoParlando di circo con amici e conoscenti che hanno bambini, spesso, alla mia domanda: “Perché portate i bambini al circo?”, rispondono: “Vogliamo dargli l’opportunità di vedere da vicino gli animali selvatici e farli divertire”. Che cosa hanno ancora di selvaggio gli animali detenuti nei circhi e cosa c’è di divertente! Gli animali sono snaturati e ridicolizzati. Gli “incredibili” numeri eseguiti da elefanti, foche, cavalli, ecc., apparentemente “senza sforzo”, sono frutto di anni di addestramento coercitivo, che causa negli animali ansia, stress, aggressività e paura, compromettendo il loro benessere emotivo e mentale.

Sebbene ci siano ancora tante persone che purtroppo non riescono a vedere la crudeltà in questi spettacoli, ce ne sono altrettante che prendono posizione, rifiutando di finanziare la sofferenza degli animali a scopo di intrattenimento. Ben vengano decisioni, come quella del Ringling Bros and Barnum & Baley Circus, di eliminare l’uso degli elefanti negli spettacoli entro il 2018. E’ una parziale vittoria, dettata più “dal cambiamento di gusti da parte delle persone che sembrano non gradire più gli show con gli elefanti” come spiega Alana Feld, vicepresidente esecutivo e Kenneth Feld, presidente della società, piuttosto che dalla volontà da parte dei gestori del circo. Peccato che non utilizzeranno più elefanti ma continueranno a sfruttare tutti gli altri animali.

Un altro chiaro segno arriva da San Francisco. Il Consiglio delle autorità di vigilanza della città ha votato all’unanimità il divieto di utilizzare gli animali selvatici ed esotici nei circhi. Il provvedimento, che sarà approvato definitivamente la settimana prossima in occasione del City Council meeting, vieta anche l’uso di animali selvatici ed esotici in tutte le manifestazioni pubbliche come sfilate, fiere, gare o spettacoli televisivi, set cinematografici, spot pubblicitari ossia in tutti quegli spettacoli in cui gli animali sono usati a fini di intrattenimento e divertimento. L’ordinanza non include, purtroppo, gli animali domestici come cani, gatti e cavalli.

In Italia, invece, il comune di Chieti, il 13 aprile, in occasione dell’approvazione del nuovo regolamento comunale, ha deciso di aggiungere l’art. 41 “attendamento circhi e mostre itineranti”, con l’obiettivo di scoraggiare l’attendamento dei circhi nella città. L’articolo è stato creato per recepire il documento della Commissione Scientifica Cites del 2006, in merito “alla detenzione di specie, il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in strutture mobili, e per gli animali che invece sono compatibili, sono previsti specifici e rigorosi requisiti strutturali. L’attendamento sarà possibile sono nel periodo tra il 1 novembre e 10 gennaio, previa domanda da inoltrare entro il 31 dicembre dell’anno in corso, per le attività da svolgere nell’anno successivo. Saranno, infine, vietati gli spettacoli con il fuoco.

“Per legge, non è possibile vietare l’ingresso ai circhi nelle città italiane, eventuali ordinanze sarebbero annullate subito dal Tar. Quello che possiamo fare, è cercare di rendere impossibile o comunque creare una situazione difficile ai circensi” dichiara Antonella Riccardo, Presidente dell’associazione Theriakà Onlus.

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