Un ticket Poli Bortone-Schittulli o Schittulli-Poli Bortone? Non c’è pace per la tragicommedia pugliese di Forza Italia: a poco più di un mese dalla elezioni Regionali il centrodestra è ancora in cerca del suo candidato mentre il dissidente Raffaele Fitto gioca la sua partita contro tutti. “Chiedetelo a lui e a Berlusconi chi è il nome su cui puntare. A me sembra solo il caos”, se ne lava le mani il leader del Carroccio Matteo Salvini. “Vuole l’unità? E’ un depistaggio“, dice la prescelta Adriana Poli Bortone. “Si allinei al partito”, dice il consigliere politico azzurro e ora candidato in Liguria Giovanni Toti.

La soap opera pugliese macina episodi tra commissariamenti e polemiche. Nella prima puntata Silvio Berlusconi non trovava un candidato e il dissidente Raffaele Fitto ha presentato il suo (Francesco Schittulli), poi l’ex Cavaliere ha commissariato il partito e deciso che il nome sarebbe stato Adriana Poli Bortone (Fdi). Nel frattempo però il centrodestra aveva già detto il suo “ni” per il primo candidato e ora gli alleati non sanno su che carro salire. Poi il colpo di scena: nella terza puntata il sempre polemico Fitto, ormai più fuori che dentro, ha scritto una lettera a Berlusconi: “Così giochi a perdere”, ha detto. E ha pure tirato in mezzo il latino: “Questo è una linea da cupio dissolvi“. Insomma una morte annunciata.

Nella quarta puntata di questa mattina, i fittiani hanno deciso di smuovere un po’ le acque autoconvocandosi a Lecce contro “l’illegittimo commissariamento di Forza Italia“. Proprio mentre la rottura sembrava irreparabile, Fitto ha fatto un mezzo passo indietro: “Va bene la Poli Bortone, ma a patto che faccia il ticket con Schittulli. Naturalmente devono cadere tutti i veti sui nostri candidati nelle liste del nostro partito Forza Italia e predisporre, come è logico che sia, liste forti e competitive”. Non ci casca il commissario mandato a presidiare il partito in Puglia: “Va bene, ma il ticket sia Poli Bortone-Schittulli, non il contrario”. Morale una guerra di posizione. “E’ solo un tentativo per depistare”, ha commentato la Poli Bortone che si è appena ripresa dallo stupore di essere candidata da Silvio per la corsa alla Regione.

Intanto in mattinata il gruppo critico si è riunito per eleggere il coordinatore cittadino e il direttivo. In prima linea i parlamentari salentini Roberto Marti, Rocco Palese e Francesco Bruni, il sindaco di Lecce Paolo Perrone e il presidente della provincia Antonio Gabellone. “Atto incomprensibile commissariare Fi in Puglia”, hanno dichiarato all’apertura dei lavori, “e illegittimo politicamente prima ancora che statutariamente. La logica che in Forza Italia si commissari chi vince e si premi chi perde è assurda e ci sta portando a perdere ogni giorno consenso e credibilità”. “Lecce è una delle poche città”, hanno detto i parlamentari, “dove Forza Italia governa il Comune e la Provincia e ottiene da anni le percentuali di voti più alte d’Italia. Oggi ripartiamo dagli iscritti, che sono il cuore del partito e gli unici ad essere legittimati a sceglie i vertici e la linea politica”.

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