E’ il Financial Times a dare la notizia: “I frati si uniscono a Silvio Berlusconi“. Più che lecito chiedersi cosa abbiano in comune i frati del Sacro Convento di San Francesco D’Assisi, votati alla povertà, alla castità e all’obbedienza e l’ex premier: come sottolinea il quotidiano britannico, i francescani e Silvio hanno trovato una causa comune, cioè la difesa del Corpo Forestale dello Stato, che ora rischia di essere accorpato alla Polizia di Stato come prevede una misura contenuta nella delega sulla Pubblica Amministrazione.

“E’ giusto che il governo guardi alle questioni economiche ma vorremmo che ci fosse più attenzione alla difesa dell’ambiente che ci circonda”, spiega al Financial Times Padre Enzo Fortunato, sottolineando che un eventuale scioglimento del Corpo Forestale potrebbe favorire la criminalità organizzata nel settore agricolo. “Il pericolo – continua – è che l’uomo diventi un distruttore arrogante della natura piuttosto che un suo attente custode”.

Dello stesso avviso del frate è l’ex premier: pur non essendo mai stato un accanito difensore dell’ambiente, Berlusconi ha dichiarato che il Corpo Forestale “non deve essere sacrificato sull’altare delle riforme a tutti i costi”. Per Silvio Berlusconi sarebbe infatti un “grave errore” perdere competenze che aiutano a proteggere “il nostro ambiente, la nostra agricoltura e la nostra terra”.

“Semplificazione della catena di comando”: queste le motivazioni  alla base della riforma del Corpo Forestale. Non ci sarà “un abbassamento del livello di tutela ambientale”, si difende il Governo.

 

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