La strage di Ustica fu causata da un missile. A stabilirlo è la prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo nella sentenza in cui viene ricostruito quello che avvenne il 27 giugno del 1980 nei cieli del basso Tirreno e vengono confermati i risarcimenti alle famiglie delle vittime. Il Dc-9 dell’Itavia, dunque, venne abbattuto da un altro aereo che intersecò la sua rotta, uccidendo 81 persone. Non da una bomba esplosa a bordo o da un cedimento strutturale.

A ricorrere al rito civile, citando i ministeri dei Trasporti e della Difesa, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno pari a oltre cento milioni di euro. Anche se l’esatta quantificazione verrà stabilita solo nell’udienza fissata per il 5 ottobre prossimo. I giudici d’Appello hanno invece dichiarato prescritto, seppur riconoscendolo, il danno per depistaggio, visto che sono decorsi cinque anni.

La Corte ha così rigettato gli appelli che l’Avvocatura dello Stato aveva avanzato contro quattro sentenze emesse nel 2011 dal tribunale del capoluogo siciliano, confermando la responsabilità dei due ministeri per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia 870.

“Quella di oggi è una sentenza importante – dichiara l’avvocato Alfredo Galasso a ilfattoquotidiano.it – viene accreditata la versione dei fatti che in questi anni abbiamo ricostruito: il DC-9 venne abbattuto da un missile. Inoltre, viene riconosciuto il danno tanatologico per i familiari. Ovvero, quel danno causato dalla morte provocata da altri, che in questo caso viene riconosciuto anche ai parenti”.

“Con queste quattro sentenze – commenta l’avvocato Daniele Osnato – la Corte di Appello di Palermo ha definitivamente chiuso, in punto di fatto, la vicenda giudiziaria identificando, al di sopra di ogni dubbio, che il Dc-9 sia stato abbattuto da un missile. Ogni contraria ipotesi è stata vagliata ed esclusa, compresa quella della bomba. Con buona pace di chi, ancora a distanza di 35 anni dal tragico evento, prosegue con informazioni deviate ed ipotesi del tutto prive di fondatezza”. “La verità processuale – sempre secondo il legale dei familiari delle vittime – coincide in questo caso con la realtà degli eventi e cioè che quella sera il Dc-9 dell’Itavia è stato abbattuto in un atto di guerra non dichiarata ad opera di un missile non identificato”.

Un atto di guerra, dunque. Anche se in questi 35 anni – scanditi da depistaggi e false piste – non è mai stato accertato da chi sia stato sferrato questo atto di guerra e soprattutto contro chi. Nel 2007 il presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga (presidente del consiglio all’epoca della strage) parlò di un missile a “risonanza e non ad impatto” sui cieli di Ustica, nella stessa in cui il Dc-9 venne abbattuto. Secondo Cossiga, il missile era stato lanciato da un aereo decollato dalla portaerei francese Clemenceau per colpire un velivolo sul quale viaggiava il leader libico Muammar Gheddafi.

Articolo Precedente

Svizzera, “51% dei reati finanziari in Ticino è commesso da cittadini italiani”

next
Articolo Successivo

La Diaz e la tortura: una condanna esemplare

next