“Stanotte mi sono sognato Superman e poi i cavalli… Zorrino, Lady…”. Daniele ha 27 anni, è autistico, ma se gli chiedi di parlarti della sua attività con i cavalli non smette più di chiacchierare. Siamo alle porte di Roma, al centro ippico federale Nomentano Jumping Team, dove la Onlus L’emozione non ha voce svolge attività di ippoterapia con ragazzi autistici. “Da genitori ci siamo chiesti cosa avrebbero potuto fare i nostri figli una volta finito il percorso scolastico – racconta Fausto Linari, uno dei soci fondatori dell’associazione – quando ragazzi come i nostri sembrano diventare “invisibili” per la società. Qui loro si occupano dei cavalli dalla a alla z, così oltre a cavalcare imparano un vero mestiere, che potrà renderli più autonomi”. Due pomeriggi a settimana e a fine anno, a settembre, sette giorni di trekking itinerante per il centro Italia, senza genitori, accompagnati solo dagli istruttori: “Cavalcando l’autismo” è un progetto ambizioso, che per il successo ottenuto è giunto già alla sua terza edizione. Oggi, in occasione della giornata mondiale dell’Autismo, i ragazzi di “Cavalcando l’autismo”, assieme ai loro compagni del progetto “Marzia Equitazione Integrata” dell’Associazione Luca Grisolia, saranno protagonisti di “Cavalcando il Blu 2015”: una mattinata a cavallo nel cuore di Villa Borghese, a Piazza di Siena, dove i cavalieri mostreranno le abilità acquisite e incontreranno alcune scolaresche per condividere la loro esperienza di integrazione sociale  di Giulia Di Stefano

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