Un minor numero di leggi. Una maggiore attenzione ai problemi dei cittadini. Ma un grande disinteresse verso ricerca e tecnologia. Il Rapporto 2014 sulla legislazione delle Regioni, stilato dalla Camera dei Deputati, fotografa un quadro preciso sulle leggi regionali approvate nel 2013. La ricerca, da poco presentanta a Montecitorio, ha fatto luce sui numeri esatti della produzione legislativa. Per quanto riguarda il numero, in vetta ci sono Abruzzo e Toscana con 60 nuove leggi approvate. Al secondo posto figura la Calabria con 58, davanti alle Marche con 52. In fondo alla classifica, invece, Campania e Basilicata con 21 nuove leggi, il Lazio con 15 e, buon ultimo, il Trentino Alto Adige con appena 8 provvedimenti.

GIUNTA SELVAGGIA La certezza assoluta è il ruolo predominante delle giunte regionali. Su un totale di 711 leggi emanate, 100 in meno rispetto all’anno precedente, 386 (il 54,3%) sono di iniziativa della Giunta, mentre 290 (il 40,8%) hanno visto i consigli regionali come propulsore. Ma la media nasconde situazioni molto differenti tra di loro. In Trentino Alto Adige le (poche) leggi sono state tutte proposte dalla giunta. In Valle d’Aosta il 95,2% è di iniziativa della giunta e solo il 4,8% è frutto di un lavoro congiunto. Invece i consiglieri regionali hanno saputo farsi valere in Calabria: il 77,6% delle leggi approvate è farina del loro sacco. Dato di poco inferiore per le leggi di iniziativa consiliare in Abruzzo (75%) e in Sardegna (74,4%). Più equilibrate le situazioni nelle Marche (50% di iniziativa della giunta, 36,5% del consiglio e 13,5% mista) e in Veneto (45% di iniziativa della giunta, 47,5% del consiglio e 7,5% mista).

ZERO IN SCIENZE In questo quadro quali sono i temi più cari ad assessori e consiglieri? In cima alla graduatoria i “Servizi alla persona e alla Comunità”, sui quali sono state varate ben 172 leggi. Nel dettaglio, 52 riguardano la tutela della salute, 33 attengono ai servizi sociali e 27 interessano i beni culturali. Imbarazza, però, lo zero nella casella “ricerca scientifica e tecnologia”, categoria che viene addirittura dopo lo sport, investito da 3 norme. Le leggi di finanza regionale sono invece 149 con 130 riservate alla delicata materia del bilancio; 143 si occupano della riorganizzazione interna con ben 143 provvedimenti dedicati all’ordinamento istituzionale. Mentre al turismo risultano dedicate 19 nuove leggi.

LAZIO SPRINT L’approvazione delle leggi regionali avviene in tempi abbastanza rapidi. Nel primo mese, infatti, viene varato in media il 42,9% delle norme. Il 29% trova l’approvazione tra i 30 e i 90 giorni, mentre solo il 10,5% richiede un’approvazione tra i tre e i sei mesi. Ma non sempre l’iter è celere. Anzi. Ben 68 leggi – il 9,6% – hanno atteso tra i sei mesi e un anno per ottenere il via libera, mentre 57 norme (l’8%) hanno superato l’anno di attesa. La Regione “tartaruga” è il Trentino Alto Adige con il 12,5% di leggi approvate entro 30 giorni dalla proposta, mentre la metà vede la luce tra i 31 i 90 giorni. Spostandoci a sud, la Campania non sta messa meglio con appena il 14,3% di leggi approvate nel primo mese, mentre per  il 33,3% ci vuole più di un anno. L’andamento lento caratterizza anche le Marche con il 17,3% della produzione legislativa che riesce a trovare il via libera entro 30 giorni. Il grosso, precisamente il 25%, ha una gestazione compresa tra i 30 e i 90 giorni. Ma quali sono le Regioni Speedy Gonzalez? Il Lazio, la più veloce, vince per distacco con l’86,7% delle leggi emanato appena in un mese, seguito dalla Sardegna con l’83,7% e dal Molise  con il 74,1%.

COLPO DI SPUGNA Il Rapporto evidenzia un altro aspetto curioso della produzione legislativa: l’abrogazione massiccia di norme. Nel 2013 la Regione Abruzzo ha eliminato 253 vecchie leggi con un saldo negativo di 193 tra quelle approvate (60) e quelle ‘tagliate’. Un intervento che ha cancellato “una parte della legislazione ormai disapplicata e mai formalmente abrogata”, spiega la ricerca. Anche Emilia-Romagna e Liguria hanno provveduto ad aggiornare il quadro legislativo, cancellando rispettivamente 69 e 48 leggi. L’abrogazione, invece, è vocazione sconosciuta in Basilicata, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta con zero norme eliminate.

TANTI ARTICOLI Inevitabilmente, avendo partorito più provvedimenti, Toscana e Abruzzo, risultano in testa anche nella graduatoria delle regioni che hanno redatto più articoli: 747 la prima, 741 la seconda. Pure in Friuli Venezia Giulia c’è una grande laboriosità: hanno emanato appena 24 leggi ma sono stati necessari ben 557 articoli. Trend simile in Umbria: 507 articoli per 33 leggi. Il Trentino Alto Adige si contraddistingue invece per l’essenzialità: in un anno, ultimo in classifica, ha redatto  appena 53 articoli.

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