Scontro animato tra la firma de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, durante Piazzapulita, su La7. Argomento del duello: la vicenda dell’arresto del sindaco Pd di Ischia, Franco Simone, e del coinvolgimento di Massimo D’Alema nelle conversazioni telefoniche del primo cittadino. “La vicenda di D’Alema” – afferma Cerasa – “come quella di Lupi è una vergogna assoluta. In questo Paese c’è una dittatura delle intercettazioni. E’ molto più importante garantire la privacy delle persone. Renzi ha due problemi: innanzitutto, la questione delle intercettazioni. Se non la risolve, il suo governo rischia di cadere. Il secondo problema concerne il suo partito”. Ribatte Scanzi: “Secondo Cerasa, il problema di Renzi sono le intercettazioni, quando ogni giorno nel Pd ne arrestano uno e stanno venendo fuori degli scandali morali. Questa cosa tutta italiana è affascinante: i giornalisti secondo cui il problema non è lo scandalo, ma il giornalista che lo racconta“. Scanzi menziona anche un vecchio post su facebook di Debora Serracchiani, che tre anni fa anteponeva il diritto di cronaca a quello della privacy. E osserva: “I renziani, prima di prendere il potere, erano tutti estremamente giustizialisti. Ora sono lì, pur di vincere stanno imbarcando tutti e sono diventati garantisti. Il vero scandalo è che nel Pd la questione morale non conta una beata mazza”. Il giornalista poi paragona Renzi al Massimo Troisi di “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” e aggiunge: “Renzi autoritario? È come dire i dischi di Valerio Scanu sono brutti“. E sulle dubbie candidature nel Pd osserva: “Renzi, pur di vincere, sarebbe in grado di candidare Mazinga o Jeeg Robot d’acciaio

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