Un attacco informatico in grande stile contro il governo israeliano. È questo l’obiettivo di #Op_israel, la nuova campagna annunciata da Anonymous sui social network. Il mezzo è sempre lo stesso: un video pubblicato su YouTube in cui compare la familiare maschera di Guy Fawkes, il “marchio di fabbrica” di Anonymous. Nel filmato, sottotitolato in arabo, compaiono anche immagini di repertorio del premier israeliano Benjamin Netanyahu e spezzoni di video riguardanti il conflitto nei territori palestinesi. Ed è proprio ai cittadini palestinesi che gli hacker di Anonymous si rivolgono, dichiarando il loro supporto per la causa palestinese e invitandoli a “non arrendersi” di fronte all’occupazione. 

Dure e inequivocabili le accuse al governo israeliano: “Non avete messo fine alla violazione dei diritti umani, non avete fermato l’espansione delle colonie illegali. Tutto ciò che vediamo sono continue aggressioni, bombardamenti, uccisioni e rapimenti degli abitanti palestinesi, come nell’ultima guerra contro Gaza nel 2014”. Per questo, annunciano gli hacktivist, “abbatteremo i vostri server, i siti del governo, i siti dell’esercito israeliano, delle banche e degli enti pubblici. Vi cancelleremo dal cyber-spazio come abbiamo fatto ogni anno”. Il messaggio si chiude ribadendo le minacce con una (infelice) metafora: “Il 7 aprile vi mostreremo che cosa significhi l’olocausto elettronico”.

Non è la prima volta che Anonymous mette nel mirino il governo d’Israele. Gli hacktivist hanno colpito più volte i siti Internet israeliani già negli ultimi tre anni, creando non pochi problemi alle infrastrutture informatiche del paese. La notizia della nuova campagna di Anonymous (anche se la data di caricamento del video su YouTube sembrerebbe risalire al 4 marzo) arriva due settimane dopo che il risultato elettorale ha confermato la leadership israeliana di Benjamin Netanyahu, le cui dichiarazioni contro la nascita di uno stato Palestinese avevano portato lo stesso Barack Obama a una dura presa di posizione contro l’oltranzismo del capo del Likud.

RIVOLUZIONE YOUTUBER

di Andrea Amato e Matteo Maffucci 14€ Acquista
Articolo Precedente

Made in Italy, una app per smascherare le truffe e tutelare i prodotti

next
Articolo Successivo

Hello Barbie, Mattel presenta il nuovo modello parlante. Polemica sulla privacy

next