Trenitalia addio, anche in Emilia Romagna. E’ una proposta che arriva da Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Legambiente e pure dai sindacati confederali: indire un nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio ferroviario regionale, “così da interrompere il monopolio di Trenitalia”, che dal 1998 ha in affidamento i treni emiliano romagnoli. Il problema, secondo Lega e M5s, sono i disagi per i passeggeri, soprattutto pendolari: “Tra guasti, sporcizia e ritardi, quali siano le condizioni del nostro trasporto ferroviario è da 17 anni sotto gli occhi di tutti – spiega Giulia Gibertoni, capogruppo a 5 Stelle in consiglio regionale – Ma invece di scegliere il nuovo gestore con una gara trasparente e aperta a tutti, la procedura avviata dalla Regione si sta trasformando in una farsa da regime di monopolio, che favorisce Trenitalia”.

A giugno, infatti, dopo una proroga di un anno, scadrà il contratto siglato nel 1998, in applicazione al decreto sulla liberalizzazione ferroviaria del 1997, tra Trenitalia, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato, e la Regione Emilia Romagna, e si dovrà scegliere a chi affidare il servizio tramite una gara pubblica. Nel 2012 la giunta Pd guidata da Vasco Errani diede mandato a Fer Srl (le Ferrovie dell’Emilia Romagna) di svolgere “procedure concorsuali di rilevanza europea”, che avrebbero dovuto portare ad un ammodernamento di gran parte dei convogli e del materiale rotabile. Ma alla gara si presentarono solo Trenitalia e Tper, unite in un raggruppamento temporaneo di imprese, con un’unica offerta. Chiedendo, peraltro, un rialzo del 9% sulla base d’asta, giudicata troppo bassa. Un’offerta, secondo viale Aldo Moro, tecnicamente corretta ma non congrua dal punto di vista economico, tanto che si è aperta una fase di una trattativa negoziata rimandando l’affidamento della gara. Tuttavia c’è chi vorrebbe ricominciare da zero, con un nuovo bando di gara.

A partire dai sindacati e da Legambiente, convinti che l’attuale bando favorisca unicamente la società che ha già in affidamento il servizio. Ma concordi nell’indire una nuova gara sono anche Carroccio e grillini, secondo cui “sono necessari criteri più ampi e rispondenti ai principi della libera concorrenza”. La Lega, del resto, già a febbraio aveva presentato un esposto all’Antitrust per chiedere una verifica sulla regolarità del bando indetto dalla Regione, definito “una farsa fantozziana”: “La gara – spiega Alan Fabbri, consigliere leghista ed ex candidato governatore per il centrodestra – è stata indetta da Fer, che gestisce l’infrastruttura ferroviaria di proprietà regionale e che è partecipata dalla Regione Emilia Romagna al 93,159%. I soggetti concorrenti, poi, risultano partecipati dalla stessa Regione. Ho più di qualche dubbio, quindi, sulla correttezza del bando, sia per un possibile conflitto d’interesse, sia per la configurazione da regime di monopolio”. “Questo bando è stato un fallimento – insiste Gibertoni – e dobbiamo cogliere l’opportunità per cambiare strada attraverso una nuova gara. Inoltre affidare il servizio a un unico gestore per i prossimi 23 anni non garantisce affatto che rispetti gli impegni presi investendo: noi chiediamo che l’affidamento sia al massimo di 10 anni, e diviso per territori, così che più aziende possano partecipare. Oggi andiamo verso un monopolio che rischia di condannare l’utenza ad altri 20 anni di disservizi: il Pd non parlava di cambiare verso? E’ l’occasione per farlo”.

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