Ex primo ministro e padre della Singapore moderna, addio allo storico leader Lee Kuan Yew. E’ morto a 91 anni l’artefice del miracolo economico dopo l’indipendenza negli anni Sessanta. Anche se Lee si era ritirato dalla scena pubblica e politica negli ultimi anni, era ancora considerato come una figura influente nel governo del primo ministro Lee Hsien Loong, suo figlio maggiore. Il funerale si terrà domenica 29 marzo, e Singapore ha proclamato un lutto nazionale di sette giorni.

“Harry” Lee diventa il primo premier di Singapore nel 1959, e rimane al potere per oltre tre decenni, supervisionando la trasformazione dell’isola in uno dei Paesi più prosperi dell’Asia. Anche dopo le sue dimissioni da leader, Lee non è mai stato lontano dai processi decisionali, mantenendo incarichi a livello governativo fino al 2011. E’ stato membro del Parlamento fino alla sua morte. Lee univa politiche favorevoli al mercato con rigidi controlli sulla stampa, sulla libertà di espressione e sui suoi oppositori politici. Alcuni lo hanno lodato come un visionario, altri lo hanno criticato considerandolo autoritario. Lee ha cofondato il Partito d’azione popolare (Pap), che ha governato Singapore dal 1959, e ha guidato il Paese quando è stato separato dalla Malesia nel 1965. Si è dimesso da primo ministro nel 1990, consegnando il potere a Goh Chok Tong, ma è rimasto influente come ministro anziano nel governo di Goh e come “ministro mentore” quando il figlio Lee Hsien Loong è diventato primo ministro nel 2004.

Articolo Precedente

Siria, gli attacchi delle forze governative non fanno più notizia

next
Articolo Successivo

Brasile, ‘Fora Dilma!’: il sogno di Rousseff diventa incubo

next