“Non è pensabile che un’intera campata possa crollare. Non si può lasciare la vita su un cantiere”. A parlare è Gabriel Miholca, fratello di Adrian, l’operaio romeno di 25 anni morto il 2 marzo sul lavoro, dopo il crollo di un pezzo di viadotto Italia a Laino Borgo (Cosenza) dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Per Adrian, lavorare su quel cantiere “serviva a mettere dei soldi da parte per costruire casa in Romania, dove vive la sua fidanzata”. Il direttore generale dei lavori del lotto su cui stava lavorando Adrian è Stefano Perotti, che insieme a Ercole Incalza, arrestato per corruzione e indagato per associazione per delinquere nell’inchiesta sulle Grandi opere della Procura di Firenze. In un passaggio dell’ordinanza d’arresto, di lui, il gip scrive: “E’ il professionista che grazie principalmente a Ercole Incalza, ha gestito appalti, attraverso gli incarichi di direzione dei lavori per almeno 25 miliardi di euro“. La Procura di Castrovillari sta indagando sulla morte del giovane romeno per stabilire le responsabilità per la morte. L’incidente sul viadotto Italia viene citato negli atti della procura di Firenze. Il sospetto dei magistrati è quello che gli incarichi affidati a Perotti siano solo formali. Anche l’Anas ha avviato una commissione d’inchiesta interna  di Loredana Di Cesare, montaggio Paolo Dimalio

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“Prendere il cellulare dell’ex fidanzata per leggere gli sms è rapina”

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