“Siamo condannati alla precarietà, il governo ci ha sfruttati e buttati via dopo dieci, venti anni di insegnamento”. A dirlo sono le centinaia di docenti di seconda e terza fascia scesi in piazza Montecitorio contro la buona scuola di Renzi che esclude questa categoria dalla stabilizzazione prevista dalla riforma. “Non siamo nella graduatoria ad esaurimento perché lo Stato ha chiuso gli ingressi qualche anno fa, siamo abilitati, abbiamo sborsato soldi per ottenere titoli, fatto esami per ottenere il Tfa, abbiamo già effettuato un concorso e dovremmo rifarlo?” dicono i precari. “Faremo ricorso, 3mila sono riusciti grazie al Tar ad entrare nella graduatoria, ma il governo ignora anche le sentenze, è una situazione fuori legge, il Miur secondo l’Europa è uno sfruttatore acclarato” aggiunge una ragazza. “Incalza e altri rubano alle nostre spalle e poi dicono di non avere i quattrini per i precari, questi sono ladri di futuro, stanno distruggendo lo Stato sociale mentre qui in Parlamento c’è chi vive da nababbi” dice Alessandro Di Battista, deputato M5s. “E’ illegittima come situazione e la buona scuola non risolve il problema, il criterio per assunzione doveva essere quello dei 36 mesi di attività, non in base ad una graduatoria temporale” dice la collega pentastellata Silvia Chimienti. “La nostra battaglia non finisce qui, fermeremo gli scrutini per farci ascoltare, faremo battaglia legale” assicurano i precari  di Irene Buscemi

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