Felice Casson è nettamente avanti nelle primarie del centrosinistra a Venezia quando sono stati scrutinati poco più della metà dei circa 13.000 voti espressi dai partecipanti alla consultazione. Secondo fonti del comitato del senatore Pd ed ex magistrato, Casson viaggia intorno al 55% delle preferenze a Venezia e al 60% circa in terraferma, con Nicola Pellicani intorno al 30%. Più bassi i dati del terzo candidato, Jacopo Molina.

Per tutta la giornata di domenica c’è stata una buona affluenza. La rilevazione delle 17, nei 36 seggi, registrava 9.143 votanti, in linea con le primarie del 2010, quando alla stessa ore c’erano stati poco più di 9.300 elettori. I tre candidati hanno votato in mattinata: i primi due a Venezia, il terzo a Mestre.

La città è tutt’ora commissariata, dopo le dimissioni del primo cittadino Giorgio Orsoni, coinvolto nell’inchiesta del Mose. “Risultato molto buono, per ampiezza e omogeneità tra le varie zone. Ora al lavoro per le comunali. #primarieVenezia”, ha twittato Casson. “Con il centrosinistra unito, non c’è spazio per il centrodestra in città”.

Per Venezia scatta da domani l’ora-zero. La città è in una situazione complicata, per le conseguenze dell’inchiesta Mose e il pesante buco di bilancio. Bisogna ripartire, coinvolgendo le segreteria nazionali dei partiti e il Governo, perchè una città come Venezia, specchio del Paese nel mondo, non può essere abbandonata. È stata una vittoria bella e netta, in tutte le zone della città. I miei due avversari, Pellicani e Molina, sono stati i primi a chiamarmi, ancora a scrutinio in corso, assicurandomi che da oggi lavoreremo assieme per vincere le elezioni, senza alcun problema”.  

“Mi sono candidato perché ho visto una città trattata molto male dopo lo scandalo del Mose. Questo ha creato una forte disaffezione. Occorre riportare una politica trasparente ed efficiente” aveva spiegato in una intervista il senatore del Pd che aggiungeva di voler “mandare a casa il Pd macchiato dagli scandali“. “Su Venezia ho parlato con tutti i vertici del Pd nazionale, i rapporti sono buoni e Renzi è uno che vuol vincere sempre”. Quanto allo sfidante Nicola Pellicani, “al suo fianco ci sono tutti gli assessori uscenti della scorsa giunta e l’apparato Pd. Si riproporrebbe una struttura vecchia, ed è una cosa che i cittadini non vogliono. Il suo padrino è Cacciari, credo che un sindaco debba essere autonomo, senza nessuno che tira la giacchetta”.

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