“Hanno alzato la soglia di sbarramento per lasciarci fuori dal parlamento, è una legge razzista. Ma noi ci siamo uniti e siamo più forti”. Martedì si svolgeranno le elezioni israeliane e per la prima volta la minoranza araba (20% della popolazione, di cui solo 15% ha il diritto di voto) si presenterà con un’unica lista. E, secondo i sondaggi, la Lista Araba Unita eleggerà fino a 15 parlamentari (su 120 seggi) diventando così la terza forza politica del Paese. Una rappresentanza così ampia potrebbe diventare la stampella per un governo di centrosinistra del laburista Yitzhak Herzog. All’interno della popolazione araba israeliana c’è però un forte movimento che chiede il boicottaggio delle elezioni. “Non si può fare un governo tra occupanti e occupati“, spiega uno dei promotori della campagna che aggiunge: “Farsi eleggere alla Knesset (parlamento israeliano, ndr) vuol dire legittimare l’occupazione israeliano della Palestina”. Intanto tra gli attivisti della Lista Araba Unita c’è chi chiede il voto anche agli ebrei: “Siamo il partito più democratico che ci sia mai stato in Israele, chi è contro il razzismo ci deve votare”  di Cosimo Caridi
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