Undici arresti e beni per 210 milioni di euro sequestrati. È il bilancio dell’operazione della Guardia di Finanza scattata stanotte contro la cosca Piromalli di Gioia Tauro. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, c’è il parco commerciale “L’Annunziata” che, secondo gli inquirenti, era in mano alla ‘ndrangheta. In manette è finito anche il noto imprenditore Alfonso Annunziata (in passato coinvolto in altre indagini antimafia ma assolto), ritenuto il braccio economico del clan calabrese. Stando alla ricostruzione dei pm, che hanno applicato i sigilli a sette società, i rapporti tra l’imprenditore e il boss Peppe Piromalli risalgono agli anni ottanta quando il mammasantissima di Gioia Tauro era latitante. Il parco commerciale, infatti, era stato costruito su un terreno venduto ad Annunziata dalla famiglia mafiosa. Nel corso delle perquisizioni, le Fiamme gialle hanno trovato a casa dell’imprenditore 587mila euro in contanti. Prima di essere accompagnato in carcere, uscendo dalla sua abitazione Alfonso Annunziata minimizza: “Che sta succedendo? Niente, perquisizioni. Non lo so cosa mi stanno contestando. Io uno dei più grossi imprenditori? Lo dite voi. Cosa c’entro con i Piromalli? Boh”  di Lucio Musolino

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