L’ipotesi di “un controllo preventivo della legge elettorale in qualche modo, dal mio punto di vista, tradisce il ruolo della Corte e può essere una forma non opportuna“. A dirlo è il presidente della Corte costituzionale Alessandro Criscuolo. “Stiamo parlando di una legge che non è ancora entrata in vigore” ha aggiunto Criscuolo sottolineando che “non è opportuno” anticipare possibili scenari. Ma un controllo preventivo, “ancorché circoscritto alla sola legge elettorale meriterebbe un’ulteriore fase di riflessione che non mi risulta ci sia stata”. La riforma della legge elettorale per come finora tratteggiata “affida alla Corte un ruolo che non le spetta e la consulenza preventiva può essere una formula non opportuna”. Il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale è previsto dal ddl Boschi appena approvato alla Camera. Può essere applicato su richiesta di un quarto dei componenti della Camera. Tra le norme provvisorie c’è anche la possibilità di ricorso preventivo già nel corso dell’attuale legislatura: una norma che potrebbe riguardare anche l’Italicum.

Sempre per quanto riguarda le riforme istituzionali il presidente della Consulta ha rilevato che la conflittualità tra Stato e Regioni si è attenuata ma “tale dato non fa venir meno l’auspicio di una riforma del titolo V della Costituzione ispirata a canoni di semplificazione e chiarezza”.

Quanto agli altri temi più strettamente politici Criscuolo ha ricordato che la Corte sta operando con due giudici in meno: uno era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’altro non è mai stato sostituito dopo il pensionamento di uno dei componenti. “La diversa composizione dei giudici connota, ancor di più, la collegialità delle decisioni” ha affermato durante la sua relazione sull’attività annuale, auspicando che “la Corte possa sempre operare al completo dei suoi componenti”. Il Parlamento in seduta comune si riunirà giovedì 19 per la loro elezione.

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