Buffo siparietto durante la trasmissione radiofonica “Ecg Regione Lazio”, su Radio Cusano Campus. Il protagonista è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni, che si sottopone all’obbligatorio test riservato dai conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio agli esponenti del Carroccio: cimentarsi nel pronunciare una frase in romanesco. Il parlamentare padano rivolge quindi un monito al ‘ribelle’ sindaco di Verona, Flavio Tosi, espulso da Salvini: “Tosì, nun te la pijà così. C’avemo ragione noi. Tu e i tuoi amici non andate da nessuna parte”. “Ma lei è romano, anzi testaccino”, commentano i timonieri della trasmissione. L’ardore vernacolare del senatore è così inarrestabile che intona con enfasi anche la canzone romana “La società dei magnaccioni”. Arrigoni poi fa una personale disamina del problema dell’immigrazione: “I fatti di Tor Sapienza non sorprendono, ormai le città e i territori di tutto il Paese sono saturi e non riescono più a dare accoglienza alle centinaia di migliaia di migranti che arrivano in Italia. I sindaci sono abbandonati a sé stessi. Per molti di questi lo Stato spende quasi 40 euro al giorno, cioè circa un miliardo di euro all’anno”. E annuncia: “Bisogna arginare questa invasione di immigrati. Nelle prossime ore la Lega Nord presenterà una mozione in Senato per istituire davanti alla Libia un blocco navale e creare in Nord Africa dei campi profughi in modo da valutare in Libia, e non solo, lo status di profugo o di rifugiato” di Gisella Ruccia

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