I ragguardevoli risultati di lettura, il numero delle condivisioni e il dilagare sul Web dell’articolo sui tagli alle auto blu varati al Quirinale dal nuovo presidente dell Repubblica Sergio Mattarella fanno riflettere.

Il fatto che gli italiani apprezzino così tanto un provvedimento importante e significativo, ma pur sempre una piccola cosa nel mare magnum degli sprechi che marchiano ancora il sistema politico, dimostrano quanto cinica e sorda sia stata la nostra classe dirigente.

Sono almeno venti anni che racconto sprechi e disfunzioni della politica. Quella che poi abbiamo imparato a definire Casta. E da venti anni la sordità di Lorsignori è stata una costante. Per raccontare e svelare i vitalizi e i segreti delle buste paga degli onorevoli sono stato costretto una quindicina di anni fa a procurarmi, confidenzialmente, sottobanco, quasi a “rubare” regolamenti e tabelle di Camera e Senato. Idem per i trattamenti principeschi dei dipendenti parlamentari e pure per quelli del Quirinale (come di Bankitalia, avvocati dello stato, consiglieri, corte dei conti, eccetera, eccetera).

Sarà divertente, ma anche interessante, raccontare un giorno con i nomi dei protagonisti questa straordinaria avventura giornalistica più adatta a un paese arretrato del Terzo mondo che a una moderna democrazia. Come quella colazione incredibile che venne organizzata in un appartamento presidenziale per chiedere al sottoscritto e al direttore di turno di smetterla con le nostre inchieste.

Questa incapacità ad autolimitarsi, ravvedersi, autoriformarsi rinunciando ai trattamenti più scandalosi, proprio questa incapacità più di ogni altra cosa ha messo in moto e alimentato il discredito che adesso avvolge la classe politica. Quando sento certe promesse, certi annunci virtuosi viene spontaneo sorridere. Perché anche i muri sanno cosa ancora accade all’interno dei Palazzi della politica italiana. I voli blu, gli incarichi, le consulenze agli amici continuano infatti a correre.

Sarà per questo che anche un piccolo, modesto gesto come quello del presidente in Panda che razionalizza l’uso del parco macchine al Quirinale fa alzare in piedi gli italiani per applaudire e gridare: evviva Mattarella!.

Anche io dico: bravo, Presidente! Ma con la coscienza che, al di là del gesto simbolico, questo nuovo regolamento è ancora, davvero pochissima cosa. Nel fare vere pulizie in casa-Italia siamo ancora al carissimo amico. Agli inizi, solo agli inizi, siamo. Per cui, se anche applaudiamo, male faremmo ad accontentarci di così poco

 

 

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