di Carblogger.it

One Ford ma tanti ibridi, uno per ogni necessità di mercato. Questo il succo della strategia futura di Ford uscito da una chiacchierata a Ginevra con Ulrich Koesters, capo europeo della piattaforma C/D su cui l’ovale blu ha avviato l’elettrificazione con la Mondeo Hybrid.

A giudicare dalle parole usate, per ora l’approccio è molto cauto: “cominciare a educare il consumatore”, “mettere un piede attraverso la porta e guardare come reagisce il cliente, per poi agire rapidamente”, cose così. Anche le previsioni di vendita sono sembrate altrettanto timide: secondo Koesters – pur se offerte allo stesso prezzo del diesel da 150 cavalli – in Europa le Mondeo ibride saranno intorno al 3 – 5% delle vendite totali.

Un altro segno della cautela con cui Ford sta affrontando l’elettrificazione europea è quello di aver preferito la variante ibrida tradizionale al sistema plug-in montato negli USA su C-Max e Fusion, la gemella americana della Mondeo. Koesters ha giustificato questa scelta richiamando quasi integralmente alcune riflessioni pubblicate qualche tempo fa: le ibride plug-in costano ancora troppo e senza incentivi statali restano un business case insostenibile, per cui meglio cominciare con un’alternativa a diesel e benzina che offra al consumatore una tecnologia nuova senza richiedere uno sforzo economico aggiuntivo e difficile da giustificare.

La strada dell’elettrificazione, insomma, è segnata, ma anche con l’avvicinarsi delle nuove regole europee che nel 2020 imporranno alle gamme dei costruttori una media di 95 g/km di CO2, l’ibrido rimarrà secondo Koesters la soluzione meno rilevante in termini quantitativi.

Nel frattempo, come ha ammesso Koesters tra le righe, per lo sviluppo del prossimo ciclo di prodotto, Ford sta facendo spazio fin dalla progettazione a piattaforme modulari, capaci di ospitare i sistemi elettrici senza compromettere spazio interno e sicurezza e creare le necessarie economie di scala. I building blocks (mattoncini) di questa nuova strategia modulare dovranno essere adattabili alle necessità di ogni segmento e dei singoli mercati, tenendo anche in considerazione la possibilità che in futuro le nuove tecnologie (specie quelle delle batterie) richiederanno continui aggiornamenti. A patto di trovare quella vincente che possa davvero far la differenza in termini di costi e concorrenza.

medium_111109-123549_DSC_4783

Twitter: @Carblogger_it

Articolo Precedente

Museo Abarth? C’è chi se lo fa in casa

next
Articolo Successivo

Fca: pensavo fosse un Duetto, invece è una 124 Spider

next