Un sequestro conservativo di beni per circa 5 milioni e 770 mila euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli nei confronti dell’ex Commissario straordinario per gli Scavi di Pompei, Marcello Fiori. E’ stato eseguito a conclusione dell’inchiesta che coinvolge, oltre a Fiori, 9 dirigenti del Mibact e della Regione Campania. Al centro dell’attività investigativa, i lavori complementari realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l’allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei, esorbitanti rispetto all’obiettivo di messa in sicurezza, conservazione e restauro del patrimonio del sito archeologico. Un affidamento, tra l’altro effettuato senza gara, che è avvenuto in violazione delle disposizioni emergenziali che imponevano al Commissario delegato l’attuazione delle misure dirette alla messa in sicurezza e salvaguardia dell’area archeologica, tra cui la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria occorrenti per impedire il degrado dei beni archeologici e consentire la piena fruizione ai visitatori, senza alcun riferimento ad interventi relativi all’allestimento di strutture o acquisto di attrezzature mobili per spettacoli teatrali. La vicenda trae origine dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 luglio 2008 che, in considerazione dei numerosi crolli verificatisi e del grave pericolo in atto nell’area archeologica di Pompei, ha dichiarato, fino al 30 giugno 2009, lo stato di emergenza, poi prorogato fino al 30 giugno 2010. A seguito della dichiarazione di stato di emergenza sono state emanate nell’arco di due anni varie ordinanze di protezione civile che hanno stanziato complessivamente risorse per 79 milioni di euro, tutte finalizzate alla messa in sicurezza e alla salvaguardia dell’area archeologica
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