“Volevo dare una mano alle forze dell’ordine”. E’ questa la giustificazione che Luciano Fronti, meglio conosciuto come Dj Giuseppe, una delle voci più popolari di Radio 105, ha dato al giudice durante il processo per direttissima, nel quale ha patteggiato una condanna a sei mesi di reclusione con la condizionale.

Lunedì sera i carabinieri di Milano lo hanno sorpreso in piazza Dergano, zona Comasina, vicino a un supermercato Simply, mentre era sintonizzato sulle frequenze delle forze dell’ordine grazie a una radio portatile. Quando i militari gli hanno chiesto se fosse un collega, Fronti ha mostrato un tesserino di assistente capo della polizia di Stato a suo nome e un distintivo in metallo, identificandosi come “agente dell’antiterrorismo”. Addosso aveva anche una pistola giocattolo a gas priva di tappo rosso con otto pallini nel caricatore. I carabinieri si sono insospettiti, hanno controllato i documenti e non hanno impiegato molto a scoprire che erano falsi.

Fronti non ha dato nessuna spiegazione ed è stato accompagnato a casa, dove i carabinieri hanno trovato 14 grammi di marijuana e per questo sono scattate le manette. La condanna, però, non è arrivata per la droga o per la pistola modificata, ma per per “possesso di segni distintivi contraffatti” e “cognizione illecita di comunicazioni o conversazioni telefoniche“. Gli è stata concessa la non menzione nel casellario giudiziario. A tal proposito il giudice Aurelio Barazzetta gli ha detto: “Se per cinque anni non andrai in giro a fare il poliziotto quest’esperienza sarà cancellata”. Subito dopo l’udienza Dj Giuseppe è tornato alla sua trasmissione in diretta, dove ha scherzato con gli ascoltatori, come sempre.

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