Non aveva falsificato il concorso per i dirigenti. Per i giudici del Tribunale di Torino “il fatto non sussiste”. Cesare Vaciago, ex city manager del capoluogo piemontese negli anni della giunta di Sergio Chiamparino, è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio. È il secondo processo dal quale Vaciago, attuale direttore del Padiglione Italia all’Expo 2015, esce senza condanne. In passato fu prosciolto anche dall’accusa di aver truffato il Toroc (comitato organizzativo delle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006, di cui era direttore), approvando un finanziamento a fondo perduto per la ristrutturazione di un albergo. Ora gli resta un solo processo, quello per le concessioni ai privati delle arcate dei Murazzi, locali sul lungo Po.

L’accusa nei confronti dell’ex city manager, per il quale il sostituto procuratore Cesare Parodi aveva chiesto una condanna a sei mesi di carcere, era quella di aver truccato gli esiti dei concorsi per l’assunzione di ventuno nuovi dirigenti comunali, favorendo la regolarizzazione di tredici funzionari “Bassanini”, assunti a contratto negli staff dei direttori. Negli atti dell’indagine, svolta dalla Guardia di finanza di Torino, emerse un appunto scritto a mano con i conteggi sulle promozioni e le bocciature da fare per arrivare all’assunzione degli staffisti. “Se se ne bocciano ancora tre nel pomeriggio entrerebbero tutti quelli di Quirico”, si legge ad esempio in una parte dell’appunto in cui si fa il riferimento ai collaboratori dell’ex dirigente comunale Giovanni Battista Quirico. Non era l’unico atto che gettava ombre sulle operazioni: in seguito i componenti della commissione del concorso non avrebbero mai scritto dei verbali degli esami orali. Quel concorso del 2010 però non arrivò a un esito definitivo: alcuni concorrenti fecero ricorso al Tar e nel 2012 il Consiglio di Stato lo annullò definitivamente.

Per Vaciago quell’annullamento resta uno dei momenti più difficili della sua carriera. La sentenza del Tribunale “non può cancellare il dolore per quei ventuno meritevoli dirigenti che alla fine non vennero assunti”, ha detto fuori dall’aula, ribadendo il valore di alcuni di questi. Sul suo operato non ha mai avuto sospetti il presidente della Regione Piemonte Chiamparino: “Non ho mai avuto dubbi sulla serietà, la professionalità e l’impegno con cui per anni Vaciago ha retto le sorti organizzative del Comune di Torino”.

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