Dopo la lettera pubblicata dal Fatto Quotidiano e 12 giorni di silenzio, la Rai ha deciso di attivare una commissione etica sul caso del consigliere di Viale Mazzini Antonio Verro, che nel 2010 aveva inviato una lettera all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e proprietario di Mediaset in cui “segnalava” le trasmissioni contro il governo. Verro aveva smentito, ma quella lettera è diventata un caso per il quale il presidente di Viale Mazzini Anna Maria Tarantola ha deciso di avviare “con serenità” un’indagine interna.

Se il contenuto della lettera fosse veritiero, ha spiegato Tarantola chiamata dalla Commissione parlamentare di vigilanza ad esprimersi sulla vicenda, emergono “profili di non coerenza con gli obblighi previsti in capo ad un consigliere dalle normative di legge e interne”. E trattandosi di un consigliere in carica “il 20 febbraio, in accordo con il presidente del collegio sindacale, è stata attivata la commissione stabile per il codice etico, così come previsto dal codice stesso per procedere all’istruttoria per la ricostruzione della vicenda”.

Forza Italia chiede di sospendere l’audizione – Ma a opporsi all’audizione della presidente Rai era stata Forza Italia, che aveva chiesto di non procedere. Un richiesta poi respinta dal presidente della Vigilanza, Roberto Fico. “Chiedo se la presidente Tarantola – ha spiegato Renato Brunetta – abbia o meno provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria l’illecita acquisizione del fax inviato dagli uffici Rai, altrimenti invito a sospendere la seduta perché ci renderemmo complici di un reato“, ha detto il capogruppo forzista alla Camera, confermando l’esistenza della lettera inviata “dagli uffici Rai” oggetto dello scoop del Fatto Quotidiano e quindi le pressioni esercitate dal consigliere. Per Maurizio Gasparri “la commissione di Vigilanza non ha alcuna competenza nella revoca di un consigliere. La presidente Rai – ha proseguito – è stata coinvolta in una procedura anomala e si prende tutte le responsabilità delle sue scelte. Se il Parlamento sbaglia non si deve perseverare nell’errore”.

Contro la richiesta di Forza Italia si sono schierati, con diverse motivazioni, Francesco Verducci (Pd), Maurizio Rossi (Gruppo Misto) e Nicola Fratoianni (Sel). “Non intendo in nessun modo sconvocare la riunione – ha detto Fico -. Rispetto all’atto illecito io non so se Verro abbia provveduto già lui a una denuncia alla procura per calunnia, furto o falso. Se non lo ha fatto lui, non vedo perché noi non potremmo procedere ad una attività istruttoria. La nostra funzione non è di revoca, ma è quella di avviare un procedimento per deliberare un parere”.

Tarantola: “Istruttoria nel minore tempo possibile” – Nel suo intervento, Tarantola ha sottolineato che la commissione ha il compito di accertare se la lettera è autentica o “se è stata illecitamente sottratta”. Ha anche riportato una dichiarazione dello stesso Verro effettuata nel corso del cda dello scorso 26 febbraio secondo cui il consigliere “non ricorda di avere materialmente scritto la lettera ma riconosce che il contenuto stesso riflette quando fatto oggetto di suoi reiterati interventi in cda ed anche sulla stampa”.

“A completamento degli approfondimenti effettuati – ha spiegato Tarantola -, seguendo l’iter procedurale previsto dallo stesso Codice, la Commissione stabile per il codice etico dovrà comunicare gli esiti dell’istruttoria al presidente del cda, del collegio sindacale e della Vigilanza, i quali una volta ricevuta la relazione procederanno alle valutazioni di competenza e sottoporranno le proprie conclusioni al cda per le conseguenti determinazioni”. 

Tarantola ha inoltre aggiunto che “cercheremo di tenere l’istruttoria nel minore tempo possibile, compatibilmente con le difficoltà di un accertamento di fatto e con la necessità di accuratezza dell’indagine. Posso garantire che è interesse dell’azienda che si vada avanti nel più stretto tempo possibile”. Infine ha concluso ricordando che, a seguito della pubblicazione della lettera da parte de Il Fatto Quotidiano, “il Collegio sindacale ha ritenuto opportuno, nella medesima giornata, riunirsi in seduta collegiale e ha condiviso l’iniziativa di interessare la Commissione Stabile per il Codice Etico”.

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