Mohammed Emwazi era tranquillo, un giovane che lavorava abbastanza duramente, aveva anche delle responsabilità al di fuori della scuola. E fu vittima di bullismo da parte dei compagni di classe“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Bbc Radio 4 da Jo Shuter, preside della scuola superiore britannica Quintin Kynaston, frequentata dal 2002 al 2013 da Mohamed Emwazi, l’uomo identificato come il boia dello Stato islamico ‘Jihadi John’. Emwazi si era trasferito dal Kuwait a Londra all’età di sette anni, quando la famiglia si stabilì nel Mozart Estate, un complesso residenziale londinese noto per l’alto tasso di violenza e di delinquenza. L’insegnante spiega: “Lui era alle prese con questioni adolescenziali. Poi, crescendo, maturò le sue aspirazioni. Non era particolarmente socievole, non aveva molti amici”. Jo Shuter poi si dice inorridita dalle decapitazioni di ostaggi occidentali compiute dal suo ex alunno, entrato poi nei ranghi del gruppo militante sunnita: “Non potete immaginare lo shock e l’orrore che ho provato quando ho sentito il suo nome. Non sono in grado di dire quando è avvenuta la sua radicalizzazione. Tutto quello che posso dire, con la mano sul cuore, è che non ne sapevo nulla. Se non fosse stato così, avrei fatto qualcosa

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