Come si riconoscono i segnali di un rapporto violento? Per rispondere a questa domanda l’associazione australiana Doncare ha lanciato la app gratuita iMatter con l’obiettivo di offrire sostegno alle donne a rischio violenza. Quiz, video e articoli sono gli strumenti che permettono alle più giovani di distinguere un amore sano da uno violento. L’idea è venuta a Rosie Batty, attivista che da anni si batte contro la violenza domestica. Da poco proclamata “Australiana dell’anno”, la Batty ha messo la sua esperienza di vita a servizio delle persone in difficoltà. Nel 2014, infatti, la donna ha perso il figlio Luke, undici anni, barbaramente ucciso dal suo ex marito. In quell’occasione Rosie aveva dichiarato: “Non importa quanto tu sia intelligente o quanto sia bella la tua casa: la violenza familiare può capitare a chiunque”.

Spesso, infatti, le donne tendono a voltarsi da un’altra parte, a far finta che alcuni episodi non siano mai accaduti. Per questo motivo iMatter prova a testare il rapporto, fornendo soprattutto alle ragazze più giovani un modo per interpretare alcuni gesti quotidiani. La parte riservata ai quiz, per esempio, tende a identificare la natura delle relazioni che ci circondano. E lo fanno attraverso alcune domande specifiche: quando esci con i tuoi amici lui ti fa sentire colpevole e ti tartassa di messaggi? Se litigate lui prova a venirti incontro o ti insulta? Quando state parlando lui tende a zittirti e ad alzare la voce? In base alle risposte l’applicazione fornisce alcuni suggerimenti utili su come affrontare eventuali problemi, anche attraverso video, foto e articoli.

“Dobbiamo imparare a capire che la violenza non è soltanto quella fisica, ma anche quella psicologica e verbale”, ha detto di recente la Batty. Il segreto sta nel saper coltivare relazioni sane: “Le persone che non hanno fiducia in sé sono quelle che rischiano di più di imbattersi in rapporti poco sani”, ha sottolineato l’attivista. E questo è un problema che riguarda soprattutto le giovani donne, di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Un’età in cui la personalità non si è ancora formata e il rischio di incontrare persone che se ne possano approfittare è alto. Lo conferma Carmel O’Brien, direttrice dell’associazione Doncare: “Le molestie spesso vengono scambiate per amore: ‘mi risponde così perché si prende cura di me’, ‘mi chiama grassa perché vuole il mio bene’ – ha spiegato -. Le giovani donne che intraprendono una relazione spesso si accontentano di meno di quanto meritano”. Già da qualche tempo i volontari dell’associazione vanno nelle scuole per sensibilizzare i giovani sulle relazioni e per presentare le caratteristiche di iMatter. Stando alle prime impressioni sembra già un successo: le intervistate hanno ammesso di apprezzare la natura interattiva della app e il supporto alla violenza che offre in tutti i paesi del mondo. Per una volta il cellulare non è solo un compagno di foto e di chat, ma un aiuto per non confondere più l’amore con la violenza.

Articolo Precedente

Ladies for Human Rights, le eroine dei nostri tempi in mostra: da Joan Baez a Malala

next
Articolo Successivo

Festa della donna 2015, #BriefMessage: una mutandina per ‘fermare’ la violenza di genere

next