Alla fine di gennaio, erano solo 50 i pazienti colpiti da Ebola negli otto centri gestiti da Msf in Liberia, Guinea e Sierra Leone, ma non bisogna abbassare la guardia. La diminuzione dei casi permette di concentrarsi su azioni per interrompere la catena di contagio e fornire ai pazienti le migliori cure possibili. Dall’Africa all’Europa con l’Ucraina, dove l’organizzazione supporta gli ospedali sui due lati del fronte, ma a causa dei bombardamenti cinque strutture supportate da Msf sono state danneggiate o completamente distrutte

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