“Tosi vuole fare a Verona il Gay Pride? Io gli sparo se lo fa. Politicamente, intendo. Tosi non dica scemenze”. Sono le parole pronunciate dall’ex sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, ai microfoni de La Zanzara, su Radio24. L’esponente del Carroccio espone la sua teoria sugli omosessuali: “I gay non sono un’eredità del popolo veneto. Equiparare la famiglia naturale alla famiglia gay? Mai. A Tosi ci vuole una purga leghista”. Gentilini intona alcuni canti fascisti e fieramente afferma: “Il vangelo secondo Gentilini dice: ordine, disciplina, rispetto delle leggi. Io sono ancora un imperialista. E l’imperatore attuale è Luca Zaia. Lui non si tocca, Zaia è un mio figlio. Tutti devono convergere su di lui. Chi non è di questa filosofia, vada fuori dai coglioni”. E commenta con toni al vetriolo la disamistade tra il sindaco di Verona e Zaia: “Se Tosi persiste in questa sua idea, va fuori dalla Lega. Lui pensi ad amministrare Verona. E’ cloroformizzato dalle idee politiche. Tosi accusa Salvini di voler decidere tutto? In certi momenti ci vuole un dittatore. Ma non uno come Bossi, ma come, appunto, Salvini: un dittatore, però, che deve fare i conti con Luca Zaia ”. E rivolge un appello a Tosi: “Mettiti un po’ di cenere sulla testa e aspetta il tuo turno. Verrà il giorno in cui potrai fare quella tua richiesta e presentarti al tuo popolo, senza rompere i coglioni a nessuno. Perché tu, Tosi, rompi le palle”. Il ‘pasdaran’ leghista poi definisce “pazza” la crociata della deputata di FI Brambilla a favore delle nutrie e su Alessandra Moretti (Pd) osserva: “Mi hanno detto che quella è marchigiana. Non ha vissuto le esperienze di noi veneti. Io, ad esempio, montavo la guardia da balilla quando Mussolini è venuto nel ‘38 a inaugurare l’aeroporto di Treviso” di Gisella Ruccia
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