I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,7% a febbraio su base annua, secondo le stime preliminari dell’Istat. Il carrello della spesa torna così a rincarare dopo la variazione nulla di gennaio. Su base mensile l’aumento è dello 0,6%.

Secondo le stime dell’Istituto di statistica la deflazione è in calo al -0,2% annuo a febbraio. Infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e segna un calo su base annua pari allo 0,2%, meno ampio rispetto a gennaio (-0,6%).

“L’attenuazione della flessione su base annua dell’indice generale è dovuta in primo luogo alla netta ripresa dei prezzi dei vegetali freschi (+11,2%, da -1,7% di gennaio); contribuiscono poi l’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l’inversione di tendenza di quelli dei tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento del calo su base annua dei prezzi degli energetici non regolamentati (-12,8%; era -14,0% il mese precedente)”, continua l’Istat.

“Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo sale a +0,6% (da +0,3% di gennaio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,7% (era +0,3% il mese precedente). Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+8,2%) – condizionati da fattori stagionali – e di quelli dei tabacchi (+4,1%); un contributo all’aumento viene inoltre dal rialzo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%), anch’essi in parte influenzati da fattori stagionali”.

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