The Fight of the Century si farà. Il 2 maggio alla MGM Grand Garden Arena di Las Vegas si sfideranno finalmente, dopo sei lunghi anni di attesa, Floyd Mayweather Jr. e Manny Pacquiao. L’incontro più atteso, sospirato e rimandato della storia del pugilato, arriva poco prima del limite, o più probabilmente, già fuori tempo massimo. Mayweather (38 anni, imbattuto in quarantasette incontri, di cui 28 vinti per ko) e Pacquiao (36 anni con uno score di 57 vittorie, di cui 38 per ko, 5 sconfitte e 2 pari) hanno sicuramente già dato il meglio in carriera. E dal punto di vista tecnico se si fossero incontrati nel 2010 sarebbe stato molto meglio. Ma questo non impedirà alla ‘battaglia del secolo’ di essere il più remunerativo incontro di boxe di sempre. Si parla di un fatturato complessivo di almeno 400 milioni di dollari, tra sponsor, incassi al botteghino e diritti tv: incontro visibile solo in pay per view a 99,99 dollari, con un’audience record che dovrebbe superare i due milioni e mezzo di spettatori dell’incontro Mayweather-De La Hoya del 2007.
“Se per realizzare la Piramide di Giza, la più antica delle sette meraviglie del mondo, ci sono voluti 20 anni (…) l’incontro di boxe definito come l’ultima di tali meraviglie è stato organizzato in tempi relativamente più brevi”, ha scritto Bernard Fernandez sul Bleacher Report. Perché Pacquiao e Mayweather si sarebbero già dovuti incontrare nel 2010, quando entrambi sono ancora imbattuti e al meglio della loro forma: Pretty Boy Floyd Mayweather, bronzo olimpico ad Atlanta 1996, ha già sconfitto tutti i campioni della sua epoca e Pac Man Pacquiao è già campione del mondo in sette categorie diverse, dal peso mosca al welter. Il 2 maggio 2009, proprio mentre il filippino devasta sul ring Ricky Hatton, l’americano annuncia il rientro sulle scene dopo il ritiro dell’anno precedente. La scelta dei tempi non è casuale, e infatti a dicembre la ‘battaglia del secolo’ è data per certa.
Poi tra accordi e disaccordi su temi importanti come i test antidoping e la ripartizione dei soldi, e temi irrilevanti come il primo a salire sul ring o a essere presentato, l’accordo salta più volte. In questi sei anni sono almeno tre gli annunci della Fight of the Century, e altrettante le rinunce. Tra i due ci sono accuse reciproche, insulti a sfondo razziale e disfide verbali che finiscono nelle aule di tribunale. Nel frattempo Pacquiao, dopo la sconfitta del 2007 ottiene un seggio al Parlamento filippino nel 2010, e lo rivince nel 2013, ma sul ring incontra anche le prime sconfitte. Mayweather invece continua a macinare vittorie, non è mai messo a tappeto, e dal 2012 diventa per la rivista Forbes lo sportivo più pagato al mondo. Nel 2014, scrive Forbes, è ancora in testa e si è portato a casa oltre 100 milioni di dollari. A novembre 2014, dopo che il filippino ha steso Chris Algieri e l’americano per la seconda volta Marcos Maidana, arriva i primi rumor: con sei anni di ritardo la sfida si farà.
I due (entrambi gli entourage dicono casualmente e per una fortunata coincidenza) si ritrovano a fianco il 27 gennaio a bordo campo della AmericanAirlines Arena per la partita di basket tra Heat e Milwaukee Bucks: a metà partita entrano sul parquet e a favore di telecamera parlottano, si stringono la mano e si scambiano il numero di telefono. Tutto è pronto. Il 20 febbraio Mayweather su Twitter annuncia: “Andate immediatamente su Shot [un nuovo social network nda]” dove il giorno dopo annuncia: “Quello che il mondo stava aspettando si è verificato. Mayweather contro Pacquiao il 2 maggio 2015 è affare fatto”. Alla Fight of the Century con sei anni di ritardo arriva favorito l’americano, che prenderà il 60% dei soldi contro il 40% dell’avversario. Se Pacquiao dice: “Sono molto felice di potere dare al pubblico quello che io e Floyd abbiamo atteso per così tanti anni, i fans se lo meritano”, Mayweather risponde: “Sono il migliore e questo incontro è un’opportunità per fare quello che mi riesce meglio: vincere. Manny sarà semplicemente la 48ma vittima”.
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