Il giorno fissato per decidere il destino del Parma Calcio rimane il 19 marzo. A confermarlo è il presidente del Tribunale Roberto Piscopo, anche se il presidente Gianpietro Manenti continua a scacciare l’idea di un possibile default. Nessun anticipo, nessuna forzatura quindi per discutere l’istanza di fallimento presentata dalla Procura, come forse auspicavano i vertici di Figc e Lega per avere certezze sulla prosecuzione regolare del campionato: “Resta confermata l’udienza del 19 marzo – spiega Piscopo a ilfattoquotidiano.it – Le vicende sportive andranno risolte dagli organi competenti. Noi dovremo aspettare i tempi tecnici del contraddittorio”. Entro il 12 marzo il Parma Calcio deve presentare i bilanci e la documentazione contabile richiesta, quindi nell’udienza i giudici valuteranno come procedere. E lo faranno anche nel caso la società non si presenti né consegni i documenti. Fino ad allora però nessuno potrà decretare il fallimento del club, a meno che non sia lo stesso Manenti, come auspicato dal presidente Figc Carlo Tavecchio, a portare i libri in Tribunale. In caso contrario, fino al giorno dell’udienza, spiega Piscopo, “la società è nelle mani di chi ne possiede le azioni”, e quindi del presidente. La lista delle richieste di fallimento intanto si allunga giorno dopo giorno. Ad oggi oltre alla Procura di Parma si sono fatti avanti un fornitore e quattro agenti sportivi, e altri creditori potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni. Continuano anche i pignoramenti: dopo tre mezzi prelevati lo scorso 17 febbraio, lunedì 23 febbraio nel centro direzionale di Collecchio sono state portate via dagli ufficiali giudiziari attrezzature mediche e un’auto in dotazione allo staff medico per un valore di 500mila euro.

A questo punto per il Parma Calcio il fallimento appare inevitabile, ma il problema più urgente da affrontare è come far proseguire il campionato alla squadra in attesa che venga chiarito il destino societario. Prima del 19 marzo ci sono quattro giornate e dopo primo il rinvio del match contro l’Udinese per mancanza di risorse, è necessario trovare una soluzione, a partire da domenica prossima nella sfida contro la Sampdoria. “Siamo disposti ad andare a Genova anche in auto a nostre spese, a pagare noi le trasferte – ha detto il capitano del Parma Alessandro Lucarelli – Se il Parma viene messo in condizioni di giocare, giocherà. Avremmo voluto giocare anche domenica scorsa, per rispetto dei tifosi”. Dal capoluogo ligure arriva la solidarietà del presidente della Samp Massimo Ferrero, che lancia un invito ai suoi colleghi di serie A per riunirsi al più presto per “valutare un ‘commissariamento’ o qualcosa di simile, affinché la squadra possa concludere sportivamente e in campo la stagione 2014/15″. Al di là delle prossime trasferte e partite, in caso di fallimento la gestione del club passerebbe a un curatore che gestirebbe in esercizio provvisorio la società fino alla fine del campionato. A farsene carico in termini monetari sarebbero Lega e Figc, che in questi giorni avrebbero già pensato a una soluzione di questo tipo con 5 milioni di euro messi a disposizione per consentire alla squadra di continuare a giocare. Una volta conclusa la stagione, il titolo verrebbe messo all’asta e subentrerebbe una nuova proprietà.

Tutto però per ora rimane nelle mani del presidente Manenti, che per martedì è stato convocato in municipio dal sindaco Federico Pizzarotti. “La palla ora passa a lui” ha detto il primo cittadino, che ha esposto la situazione del club parmigiano al presidente del Tribunale insieme a Lucarelli, Daniele Galloppa e i rappresentanti di Figc e Aic per capire quali possano essere gli scenari che si presenteranno nelle prossime settimane. “Chiederemo a Manenti di dare sicurezze economiche – continua Pizzarotti – oppure di fare un passo indietro perché c’è bisogno di capire come andare avanti. Se lui non è in grado, si faccia da parte”. Il presidente però non sembra ancora disposto a lasciare e anzi, ha cercato di allontanare l’idea del fallimento, garantendo di stare facendo il possibile per fare arrivare i soldi: “Stiamo lavorando. La situazione è quella che sapete tutti, se ci sono da portare i libri in Tribunale li portiamo – ha detto ai microfoni di ParmaToday – Il fallimento? Non credo proprio, io sono il proprietario. La due diligence finirà domani e presto avrete notizie. Ora lasciatemi lavorare perché qua non c’è tempo da perdere”.

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