Ha minacciato con due pistole sia il segretario generale che il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, prima di crollare ed essere portato in ospedale con un’ambulanza del 118. A terrorizzare la mattinata della città pugliese l’operatore marittimo Pasquale Giurgola. Stando alle prime indiscrezioni, ad armare la mano dell’imprenditore è stata l’esasperazione maturata in questi giorni, dopo che la sua azienda, la Bis srl, si è vista revocare le commesse per le attività di imbarco e sbarco trailer per i traghetti che giungono in porto. Una decisione che lo avrebbe messo in ginocchio, visto che aveva da poco acquistato nuovi mezzi per un investimento complessivo di mezzo milione di euro.

Sul posto polizia di frontiera, squadra mobile e radiomobile della compagnia dei carabinieri. Il primo resoconto dei testimoni, ora al vaglio degli investigatori, ricostruisce la mezz’ora di panico all’interno degli uffici dell’Authority: Giurgola avrebbe dapprima minacciato la segretaria, chiedendole di incontrare i vertici dell’ente. Poi, avrebbe avuto un colloquio animato con il segretario generale, Salvatore Giuffrè, e si sarebbe barricato dentro la sede con lui e con il presidente Iraklis Haralambides. Da lì, la trattativa con gli agenti: alle 11.30, l’imprenditore, in lacrime, ha consegnato al vicequestore Salvatore De Paolis le due pistole, una a tamburo e l’altra semiautomatica regolarmente detenute, ora sotto sequestro. Giurgola è stato colto da malore e trasferito al Perrino di Brindisi, dove è stato sedato perché in preda ad una forte crisi cardiaca e dove è attualmente piantonato da due agenti della polizia di frontiera, poiché dichiarato in stato di arresto.

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