“Non fate la guerra alla Libia, i libici non sono una minaccia. Un conflitto finirebbe per accendere altre falangi estremiste che hanno progetti di conquista terroristici. Aiutateci a proteggerci senza un intervento militare”. Lo dice Housam Najjair, ex foreign fighter di religione islamica e nazionalità irlandese, che nel 2011 ha partecipato alla cattura di Gheddafi e che ha combattuto in Libia e Siria. Ospite della serata “Je suis Charlie. E dopo?“, convegno blindato organizzato dal teatro Stabile del Veneto, con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Musei Civici, il conservatorio Benedetto Marcello e la Fondazione Oasis, Najjair ha spiegato la sua decisione di entrare nelle brigate. “Ho fatto di tutto per diventare un bravo soldato e combattere contro il regime di Gheddafi che – dice – violentava le donne e saccheggiava i villaggi”. Ma sull’integralismo dell’Isis e la minaccia per la Libia, Najjair dice: “L’Isis non è l’Islam. L’Occidente deve aiutare la Libia e per farlo non servono armi ed eserciti ma tanta politica e diplomazia di Alessia Da Canal
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione