Dopo gli scontri tra i tifosi del Feyenoord e le forze dell’ordine, non si placano le polemiche sulla gestione del caos che ha danneggiato il centro di Roma, in special modo la fontana della Barcaccia di piazza di Spagna. “Io morti non ne faccio. Né io né i miei uomini”. Il questore della Capitale, Nicolò D’Angelo, ha difeso così l’operato delle forze dell’ordine, rispondendo alle critiche del sindaco Marino, che aveva attaccato: “Qualcuno tra questore, prefetto e il ministro dell’Interno Alfano dovrebbe dimettersi. Io non sono membro del governo – ha precisato – e non spetta a me decidere. Questa città ha un problema grande come una casa che riguarda la sicurezza. Tutto ciò è inaccettabile”. 

Il questore difende le forze dell’ordine. “Abbiamo impiegato in totale 1800 uomini. Seicento solo nel centro storico – ha affermato il questore – Non abbiamo né sottovalutato né nascosto in malafede la nostra preoccupazione. Nella serata del 19 febbraio l’intervento a Campo de’ fiori, dove sono scoppiati dei disordini, è stato tempestivo, così come quello nei confronti di seicento romanisti pronti a scontrarsi con gli olandesi”. D’Angelo ha parlato poi di quanto accaduto a piazza di Spagna: “Abbiamo iniziato a presidiarla sin dalla mattinata – ha sottolineato – ma chiuderla non aveva senso, perché altrimenti avremmo dovuto chiudere tutto il centro storico. Quando abbiamo visto che gli hooligans stavano iniziando a sporcare, non siamo intervenuti per evitare di accendere una miccia spaventosa“, ha poi chiarito, a causa della presenza, in zona, di bambini che frequentano le scuole vicine e numerosi turisti. Preferiamo qualche lattina a terra in più che rischiare degli interventi così pericolosi. Trentuno poliziotti e nove carabinieri sono stati feriti – ha proseguito – ma abbiamo impedito una strage degli innocenti“. 

Infine, la risposta a Marino: “Chi parla di sottovalutazione faccia un passo indietro. Capisco il sindaco di Roma da un punto di vista umano ma non condivido nella maniera più assoluta accuse di pressapochismo e sottovalutazione. Se il questore è ritenuto inadeguato – ha concluso – io sono qui”. 

I danni permanenti alla Barcaccia. La sovrintendenza ai Beni culturali della Capitale ha fatto sapere che nella fontana della Barcaccia di piazza di Spagna, al centro dei disordini causati dagli hooligans olandesi, sono stati individuati nuovi danni, alcuni non ripristinabili. “Il pezzo di dieci centimetri staccatosi dal candelabro – hanno spiegato – è stato rimesso a posto. Tuttavia ci sono alcune scalfiture al travertino che non si possono riparare perché mancano i frammenti”. Secondo i tecnici però si tratta di almeno sessanta scheggiature “molto piccole, che con il tempo si levigheranno“. La fontana è ritornata a riempirsi d’acqua alle 5 del pomeriggio, tra gli applausi dei presenti.

L’Olanda non pagherà. Il sindaco Marino ha dichiarato che l’Olanda non risarcirà i danni: “Me lo ha confermato l’ambasciatore dei Paesi Bassi“, ha precisato, aggiungendo che molti “generosi donatori” stanno facendo delle offerte. Tra loro ci sarà anche la Figc: “Il calcio, pur non avendo nessuna colpa, si sente in dovere di contribuire a sostenere le spese di riparazione”, ha detto il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio. Dall’ambasciata dei Paesi Bassi sono arrivate le scuse ufficiali e una collaborazione a individuare i colpevoli. Stessa posizione del sindaco di Rotterdam, che ha espresso “orrore” per quanto causato dai suoi concittadini ma a pagare devono essere i colpevoli, non le istituzioni olandesi. 

Sul comportamento degli ultras era arrivata anche la condanna del premier, Matteo Renzi, che aveva detto di aspettarsi le scuse ufficiali da Amsterdam per quanto causato dai 6.500 ultras del Feyenoord, di cui sei sono stati arrestati e portati nel carcere di Regina Coeli. Un messaggio è arrivato dalla società di Rotterdam, che ha espresso “grande vergogna” per il comportamento dei propri tifosi, precisando però che le responsabilità del club si limitano a quanto accaduto all’interno dello stadio Olimpico. Condanna anche da parte di Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue: “Ora che ho visto le immagini e letto i messaggi, posso solo sostenere pienamente le parole del premier Matteo Renzi. La cattiva condotta di alcune persone che si definiscono sostenitori del Feyenoord è un segno di barbarie e maleducazione. I miei pensieri – ha aggiunto l’ex ministro olandese – vanno agli agenti di Polizia che sono rimasti feriti e agli abitanti di Roma, la città che da oltre 40 anni è per me una seconda casa”.

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