“Se potrò andare in Svizzera, se ottengo un salvacondotto lo farò, non cercherò mai di sottrarmi alle mie responsabilità”. Così Hervé Falciani, l’ex funzionario della Hsbc da cui è partito il caso Swissleaks, a Roma per la presentazione del suo libro ‘La cassaforte degli evasori’ (edito da Chiarelettere e scritto con Angelo Mincuzzi,), assicura di volersi presentare al processo che gli faranno nel Paese elvetico. “Cercherò di mostrare perché è stato necessario infrangere la legge”, aggiunge Falciani che offre anche il suo sostegno alle indagini iniziate in Svizzera. “Tutto quello che è stato fatto – fa sapere – deve essere utile anche per le indagini che stanno iniziando, per le quali assicuro il mio supporto. Se c’è bisogno di avere accesso ad informazioni di dati del cloud è ovvio che se la Svizzera volesse vedere cosa c’era prima delle perquisizioni e cosa c’è adesso, io sarò contento di poter aiutare”, sostiene Falciani. E aggiunge, parlando dello Ior: “Le investigazioni italiane furono fermate dal Vaticano. La Svizzera era disposta a collaborare, ma il Vaticano ha posto il suo veto.  Io spero – conclude Falciani – che questo messaggio sia un elemento di informazione perché oggi una persona importante, come è Papa Francesco, può dare un esempio al mondo”  di Chiara Carbone

 

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