Dall’inizio della crisi, nel 2008, oltre 82mila imprese italiane sono fallite. Di queste, 15mila solo l’anno scorso. Si tratta del dato peggiore da oltre un decennio e superiore del 10,7% rispetto al 2013. Per di più, sommando le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie, il dato sale a 104mila. I numeri arrivano dall’osservatorio del Cerved su fallimenti, procedure concorsuali e chiusure, in base al quale 4.479 aziende, il 7% in più in confronto con l’anno precedente, sono state dichiarate fallite nel solo quarto trimestre 2014. E’ il massimo osservato in un singolo trimestre dall’inizio della serie storica, nel 2001. L’unico fronte positivo è quello delle liquidazioni volontarie, in calo per la prima volta da quattro anni: nel 2014 sono 86mila, il 5,3% in meno rispetto alle 91mila del 2013. A livello geografico, la diminuzione è particolarmente visibile nel Centro-Sud dove le società liquidate sono scese del 16,1% attestandosi a circa 10mila, mentre al Centro il calo è del 12%.

Per quanto riguarda i posti di lavoro persi, la serie storica dei dati “mostra chiaramente come i costi occupazionali siano stati elevatissimi, fino a raggiungere il picco nel 2013 quando 176mila lavoratori hanno perso il posto”. Il dato 2014, in questo senso, rappresenta un miglioramento visto che i posti sono calati “solo” di 175mila unità. Ma solo perché si è ridotta la dimensione media delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. In ogni caso si tratta di un numero più che doppio rispetto ai 74mila contratti “cancellati” nel 2008.

A livello geografico l’area più colpita l’anno scorso è stata il Nord Ovest, con oltre 59mila impieghi persi (314mila tra 2008 e 2014), di cui 40mila solo in Lombardia (220 mila nei sei anni di crisi). Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario risultano quelle più coinvolte, con 29mila posti persi nei servizi non finanziari e 27mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero è stato particolarmente colpito il sistema moda, con un’emorragia occupazionale di 9mila posti.

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