Coperte, medicine, cibo e vestiti. Ogni domenica dalla stazione Ostiense di Roma una rete di volontari ucraini raccoglie aiuti da mandare al fronte per la popolazione civile e i militari dell’esercito di Kiev. Tutto viene impacchettato e caricato sui furgoncini che, dopo due giorni di viaggio, arriveranno in Ucraina. “Oggi mandiamo anche tre sedie a rotelle per i feriti, poi abbiamo pannolini e cappelli e sciarpe cuciti a mano dalle donne. I civili e i militari in questo momento hanno bisogno di qualsiasi cosa – spiega Enzo Ciuffini vicepresidente dell’Associazione nuova Ucraina democratica – c’è urgente bisogno di cibo, garze e medicine“. “Mio figlio è un militare – dice una donna – avrei voluto che festeggiasse i suoi 25 anni a casa ma invece non è possibile”. Quasi nessuno crede che gli accordi di Minsk fra Ucraina, Russia e ribelli del Donbass si traducano nella fine delle ostilità fra l’esercito di Kiev e le milizie filorusse. “Mosca deve interrompere il sostegno ai separatisti – afferma una ragazza – solo così il conflitto potrà cessare”  di Annalisa Ausilio

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