Una bimba appena nata a Catania muore in ambulanza, mentre il 118 corre verso Ragusa. Cosa grave, gravissima. E’ cosa giustissima che si parli di responsabilità politiche. Gli ospedali a sud di Napoli sono quel che sono (ma talvolta anche a nord). Io sono nato a Catania (in una clinica privata!) e da cronista conosco corridoi, volti, abitudini, buchi, eroismi, polveri e relazioni pericolose degli ospedali, ma anche “affari” intorno a un sistema sanità “privatizzato” (in Sicilia la regola ma in Lombardia non meno. O no?).

La cosa che mi ha colpito, però, è che quasi nessuno, neanche con un tweet di 140 caratteri, abbia posto la seguente semplice domanda: “Ma è possibile che un ospedale rifiuti il ricovero?”. No che non è possibile. Non poteva farlo, lo impone la legge. “Se l’urgenza era massima, intanto si ricovera e poi del posto letto se ne parla”, mi dicono i medici con i quali ho parlato. Perché se fosse andata veramente così, un rifiuto di tre o quattro ospedali, il caso è praticamente chiuso: omicidio colposo, omissione di soccorso ecc. ecc.

Dunque, nella “catena di concause” di cui parla il procuratore di Catania Giovanni Salvi, credo che – oltre alle carenze delle strutture pubbliche, anche lì non ci sono reparti di urgenza per neonati! – ci sia anche un problema “privato”: si chiama sottovalutazione del caso da parte dei medici della clinica? Mancanza di strutture in quella clinica? Insomma: se uno, pagando molti soldi, fa nascere (ed è suo diritto) la propria figlia in una clinica, soldi o non soldi, deve avere la sicurezza che ci siano i servizi utili a evitare un caso del genere. Se non ci sono, di chi è la colpa? Siccome la sanità – certamente in Sicilia – è stata praticamente da sempre un “affare privato” e copiosamente finanziato dalla Regione, ci dite (governi regionale e nazionale, responsabili tecnici e politici) perché le cliniche private prosperano – dovunque – senza essere dotate di servizi essenziali a far nascere bene e in sicurezza i bambini? E contemporaneamente ci dite anche perché i servizi pubblici hanno pochi posti letto?

Ora che è finita così, la clinica scarica sugli ospedali e il 118, gli ospedali sull’assessore, l’assessore sul ministro e viceversa. Ma è fuffa. Una risposta onesta è invece dovuta, anche se non salverà la bambina al centro di questo caso ma forse eviterà che accada ancora. La gente ha diritto di sapere questo: è stato un omesso ricovero pubblico o la diagnosi dei privati era sbagliata, sottovalutata? Perché questa è l’unica cosa che i cittadini hanno il diritto di sapere.

Il resto è dolore, e quello è diritto esclusivo dei genitori di una bimba morta appena nata.

Articolo Precedente

Sanità, Procura di Trapani apre fascicolo su morte di un altro bambino

next
Articolo Successivo

Libia, motovedetta Guardia costiera minacciata da scafisti con kalashnikov

next