Il sogno di Gianluca Paparesta e dei tifosi del Bari al momento rischia di rimanere tale. Perché Antonio Cassano, dopo essersi svincolato dal Parma in crisi nera, ha ammesso che sono davvero poche le possibilità di ritornare a giocare nella squadra della sua città e nel club da cui ha spiccato il volo verso l’olimpo del pallone non solo italiano. Fantantonio ha parlato a Sportmediaset e, dopo giorni di silenzio, ha detto la sua sulla questione. “Per ora Bari è un’opzione molto difficile – ha detto il fantasista pugliese – E’ la mia città, è la squadra del mio cuore. Per me è tutto, sono innamorato di Bari, ma sul fatto di andare a giocare lì la vedo dura – ha proseguito l’ex attaccante del Parma – Per me è importante la tranquillità mia e della mia famiglia e in questo momento sto bene a Parma anche se non gioco. Vedremo se andare avanti o smettere di giocare”.

Dichiarazione che, quindi, ha offerto due novità: la prima, come detto, è che difficilmente Cassano tornerà nel capoluogo pugliese; la seconda – per certi versi più importante – è che per lui sta anche valutando la possibilità di ritirarsi. Secondo molti, quest’ultima ipotesi è da scartare: il calciatore ha ‘appena’ 32 anni, è integro fisicamente e – anche per questo – ha almeno altri due/tre anni di potenziale carriera ad alto livello. Una provocazione, quindi? Il tempo per prendere una decisione ancora c’è, visto che il barese ha tempo fino al 27 febbraio per trovare una sistemazione. Dal canto suo, il numero uno del Bari non ha ancora perso tutte le speranze di mettere a segno il colpo Cassano, convinto della bontà della sua offerta e dell’amore – dichiarato – del calciatore per la sua città d’origine. Tuttavia – ed è il senso delle parole di Cassano – è l’aspetto ambientale il vero scoglio: sia per il giocatore che per la sua famiglia. Un ostacolo che al momento sembra assai arduo da superare. Per ora.

Articolo Precedente

Tavecchio bestseller: nel 2014 la Lnd ha comprato 20mila copie di altro suo libro

next
Articolo Successivo

Lotito si difende attaccando: “Nessuna minaccia”. Ma Tavecchio lo censura

next