“Sento di dire e, forse non è stato compreso, che il 13 gennaio 2012 sono in parte morto anche io. Dal 16 gennaio la mia testa è stata offerta con la convinzione errata di salvare interessi economici“. Sono le parole pronunciate da Francesco Schettino, nella sua dichiarazione resa durante l’ultima udienza del processo a suo carico per il naufragio della Costa Concordia. Il comandante, con la voce rotta dal pianto, aggiunge: “Ho vissuto 3 anni in un innegabile tritacarne mediatico, la cui violenza, se non subita, è difficile da comprendere. Questo unito al dolore per ciò che è accaduto rende difficile definire vita quello che attualmente sto vivendo. Le strategie finalizzate al mio isolamento processuale e personale” – continua Schettino – “fatte veicolare dai media che per coloro che sono caduti in questa trappola hanno distorto la realtà dei fatti, offrendo al pubblico un’immagine della mia persona non corrispondente alla realtà”

Articolo Precedente

Concordia, Schettino piange al processo: “Quel giorno sono morto anch’io”

next
Articolo Successivo

Milano, aggressione a Barbini: l’audio della vittima. ‘Corri papà è acido. Aiuto Polizia’

next