“Io non accetto l’idea che un Paese grande e bello come l’Italia si rassegni al declino. Renzi viene da una buona scuola di potere e lo usa in modo spregiudicato”. E se a dirlo è Corrado Passera, uno che di potere ne ha sempre avuto parecchio, bisogna crederci. Solo che di questi tempi il potere ha di nuovo sede nei palazzi e per questo l’ex ministro dello Sviluppo Economico ci vuole tornare. Magari insieme a ex parlamentari come Santo Versace o Gregorio Dell’Anna. O in compagnia di manager di peso passato e presente come Francesco Micheli. Portandosi dietro magari qualche firma   del giornalismo come Carlo Fusi o qualche ex quarantenne non troppo d’assalto come Lelio Alfonso. Se non altro, dice Passera, bisogna tornare nei palazzi per combattere “l’annuncite” di Matteo Renzi, che in nulla somiglia a quella che contraddistinse l’era Monti e la sua permanenza al ministero dello Sviluppo economico (Cresci-Italia, Alzati-Italia, daremo 900 milioni all’anno per l’efficienza energetica di P.A. e famiglie, aboliremo il Sistri, questi solo alcuni degli slogan del tempo). Ma per tornare a palazzo e colmare il vuoto aperto nel centrodestra dalle modalità di elezione di Sergio Mattarella al Quirinale servono due cose: un partito e una squadra.

Il partito è nato sabato 31 gennaio: si chiama Italia Unica, correrà alle elezioni comunali (alle regionali no, tanto “non servono”) e ha già un bel logo astratto e tricolore. Per quanto riguarda la squadra, invece, ennesima carica di volti nuovi, giovani di belle speranze e riciclati a vario titolo. Ma chi sono gli uomini e le donne che Corrado Passera ha raccolto attorno a sé? Cominciamo con Lelio Alfonso, coordinatore nazionale (numero due) del partito. Leggiamo dal suo profilo LinkedIn: “Dal 2006 al 2008 direttore generale alla Presidenza del Consiglio  per la comunicazione istituzionale e internazionale, dal 2008 al 2010 advisor per società ed enti e dal 2010 a capo delle relazioni esterne, media, eventi e i public affairs di Rcs MediaGroup”. Presidenza del Consiglio nel 2006-2008? Governo Prodi, allora. Già, era proprio lui, Lelio Alfonso, durante i difficili ultimi mesi del Professore a palazzo Chigi, a scendere ogni giorno in sala stampa verso le 19,30 con la Velina Prodiana, dettata da Silvio Sircana e Sandra Zampa. Prima? Prima era giornalista alla Gazzetta di Parma, poi approdò alla bolognese Fabbrica del Programma dell’Unione, per nulla un centro di potere. E dopo? Rcs, assunto all’epoca in cui Pier Gaetano Marchetti (storico amico di Romano Prodi) era presidente del Cda e Antonello Perricone era Amministratore Delegato. Insomma, uno che di giri che contano ne ha frequentati, e parecchi.

Poi, come in ogni squadra che si rispetti, c’è l’uomo di fiducia, che in questo caso è donna e addirittura moglie: Giovanna Salza, mamma e manager (“amo il mio lavoro, la mia famiglia, ma anche il teatro, i viaggi, l’Africa”) ma soprattutto consorte di Corrado Passera. Dopotutto, la famiglia è l’elemento fondante della nazione, si legge nei documenti di Italia Unica. Ma c’è anche un’altra donna al fianco di Passera: è Silvana Mura, già ‘lady di ferro’ di Italia dei Valori e ‘tesoriera’ di Antonio Di Pietro, non candidata nel 2013 da Antonio Ingroia. E siccome Passera sa che la politica non è cosa per mammolette, ecco che arriva in squadra anche un altro ex dipietrista, uomo notoriamente dalla schiena dritta ma dal carattere a tratti inflessibile: è Fabio Evangelisti, protagonista nel 2010 di uno storico scontro a Montecitorio con i colleghi leghisti Raineri e Buonanno che gli costò 12 giorni di sospensione dalla Camera. E che dire di Santo Versace, anche lui ex del Parlamento e ora con Passera? Prima è stato deputato Pdl, poi con Francesco Rutelli ad Alleanza per Italia e infine presidente eletto per acclamazione di ‘Fare per fermare il declino’, il movimento fondato da Oscar Giannino. Infine, ha risposto all’appello anche Gregorio Dell’Anna, ex deputato dal 2001 al 2006, sindaco di Nardò e notoriamente uomo di potere in Puglia.

Andiamo avanti, perché Passera, per gestire la sua Italia Unica,  ha deciso di avvalersi anche di un altro fedelissimo della prima ora: Francesco Micheli, al fianco del Presidente prima in Poste Italiane e poi in Banca Intesa. Ma dal mondo bancario arriva un altro big ‘fulminato’ sulla via del progetto: è Giorgio Guerrini, già leader indiscusso di Confartigianato e poi, tra l’altro, vicepresidente di Banca Etruria, incarico che ha lasciato l’1 febbraio del 2013 per quello di capolista Udc in Toscana per la Camera dei Deputati. Montiano “senza se e senza ma”, non eletto, Guerrini sceglie adesso il partito che più si presenta come antirenziano (e anche antimontiano, per certi versi), di cui invece gli ex amici e colleghi Udc sono sostenitori (loro malgrado).

Infine, c’è la “carica” degli amministratori locali, a vario titolo “trombati”, non eletti, respinti con perdite o semplicemente insoddisfatti del mancato salto di qualità. Come Alessandro Garassini (ex Margherita, stessa provenienza di Matteo Renzi), che non più tardi della fine di settembre 2014 ha appoggiato la corsa alla provincia di Savona di Raffaella Della Bianca insieme a Lega Nord, Fratelli d’Italia e al sindaco di Albisola, l’ex parlamentare di Forza Italia Franco Orsi, che nel frattempo ha deciso di appoggiare la candidata democratica alla Regione, Raffaella Paita. O Angelo Tudisca, sindaco di Tusa, nel messinese. O, ancora, “capitan Fracassa”, Maurizio Tiberio, che di recente si è autosospeso da Forza Italia insieme a Nicola Cavaliere dopo aver militato a fianco del plurindagato presidente della Regione Michele Iorio. Capitan Fracassa, si legge sulla Gazzetta del Molise, “s’è messo la mordacchia, ha cambiato pelle: maestro di pensiero, suggeritore accorto di strategie, animatore di rivincite e rivalse”, fino a presentare nella sua regione Italia Unica: “Tra Renzi e Salvini – ha detto – c’è uno spazio infinito e noi vogliamo occuparlo”, magari insieme ai campani Sparico Capocefalo, amministratore del comune Pesco Sannita ed ex consigliere provinciale a Benevento, definito “vicino ai Ds”, eletto in varie liste civiche, o a Fausto Acocella, già referente del Pdl a Calitri, approdato a Italia Unica dopo un passaggio nel Ncd o, ancora, a Salvatore Arconte da Pozzuoli.

Altri nomi, altri incarichi, tutti a livello locale, dove si raccolgono i voti. Mario Annibale Gandolfi, ex candidato sindaco e consigliere di Fontanella in provincia d Bergamo, è stato candidato nelle liste di Fratelli d’Italia al Senato alle ultime elezioni; Giuliana Loris Baudone, eletta nel consiglio regionale della Toscana nel 2000 nelle liste di Alleanza nazionale; Silvestro Iabichella, ex assessore comunale a Modica, provincia di Ragusa, per due legislature, eletto nel Movimento per le Autonomie, ricollocato nelle partecipate; Alcide Landini, consigliere comunale a Follonica per 10 anni e capogruppo della Democrazia Cristiana; infine, Sergio Torta, già consigliere comunale a Montafia, in provincia di Asti dal 2004 al 2009, eletto in una lista civica.

Insomma, una squadra molto eterogena, quella di Passera. Resta da vedere quanti voti sarà in grado di raccogliere.

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