Per lo scrittore Ernest Hemingway era uno spettacolo fantastico e tragico allo stesso tempo. Per gli sviluppatori di Microsoft è un gioco divertente, “per nulla violento, dove non si vede nemmeno una goccia di sangue”. A Madrid l’annoso dibattito sulla tauromachia torna sul tavolo. Anzi sulle console. A dividere gli animi c’è il lancio di “Toro”, videogioco della Reco Technology che verrà distribuito da Microsoft per Xbox One, Playstation 4 e Pc.

Il videogioco ricrea in perfetto stile iberico una corrida di tori, con tanto di mantilla rossa, spade appuntite, banderillas, ovazioni da arena e azioni virtuali. Il dibattito sul maltrattamento degli animali è esploso su Twitter, dopo che la compagnia ha messo online il trailer del gioco, in uscita tra aprile e maggio.

Il videogioco si è subito guadagnato centinaia di detrattori che hanno creato anche una campagna su Change.org per impedirne l’uscita ottenendo quasi 60mila firme in pochi giorni. “Chiediamo a Microsoft di non contribuire alla barbarie e al maltrattamento animale con la pubblicazione di questo videogioco. Nel territorio spagnolo sono già molti i comuni e le città che hanno preso una posizione anti-corrida, e la tendenza nell’immediato futuro è la totale abolizione. Questo gioco è un disperato tentativo di normalizzare un atto che per natura è un abuso”, scrive Bianca Alonso Diaz, promotrice dell’iniziativa.

Alla polemica, che ha infuocato i social media, Microsoft però ha risposto picche: “Così come accade in televisione o al cinema, pensiamo che gli sviluppatori debbano avere la libertà di creare una varietà di giochi ed esperienze d’intrattenimento tanto ampia quanto la richiesta dei consumatori”, scrive il colosso informatico in un comunicato . Frattanto la Reco Technology, chiamata in causa dalla stessa Microsoft, ha tentato di smorzare i toni: “Toro è un gioco che vuole essere divertente, senza promuovere il maltrattamento degli animali. Cerca di intrattenere solo chi vorrà acquistarlo”. Aggiungendo come il gioco includa delle espansioni tramite le quali “il giocatore può mettersi nei panni del proprio toro ed incornare comicamente il torero”.

Un messaggio che non è servito a placare la rabbia degli animalisti che, al di là del vero o presunto tono ironico, considerano la tematica delicata, “violenta e immorale”.  “Il fatto che un videogioco del genere venga commercializzato è grave e pericoloso per molti bambini che potrebbero valutare il maltrattamento animale come una cosa del tutto normale e perfino divertente”, continua Bianca Alonso. Il gruppo, che accusa Microsoft, ha pure risposto alle critiche di chi ha polemizzato parlando di altri videogiochi violenti, dove le vittime sono spesso gli stessi uomini: “La differenza tra fiction è realtà è ben presente – si difendono gli animalisti – Tutti sappiamo che nella vita reale abusare, torturare e uccidere una persona è un delitto […] nel caso di questo videogioco la differenza è che quello che si fa nella finzione si può fare anche nella vita reale, dietro pretesti chiamati ‘tradizione’, ‘cultura’ e ‘festa’”.

Twitter: @si_ragu

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