Casalmoro, piccolo paese con 2300 abitanti in provincia di Mantova, è forse uno dei centri più videocontrollati d’Italia. Sono 46 le telecamere installate sul territorio comunale, una ogni 15 famiglie. Quarantasei occhi elettronici puntati su tutte le vie del paese che rendono impossibile transitarvi senza essere notati e che hanno prodotto effetti benefici sulla comunità: i furti in abitazione sono diminuiti drasticamente dal 2012 a oggi e nelle casse comunali, prigioniere della spending review e del patto di stabilità, sono entrati 60mila euro soltanto negli ultimi 4 mesi del 2014. Sì, perché le telecamere sono di ultima generazione e dotate di un sistema che legge le targhe delle auto e le rimanda in tempo reale alle banche dati del ministero dei Trasporti. Quest’ultimo in pochi secondi le verifica e comunica eventuali trasgressioni da parte di proprietari; soprattutto segnala assicurazioni scadute e revisioni non effettuate.

Violazioni che, accertate, consentono alla Polizia Locale di Casalmoro di elevare contravvenzioni e introitare soldi freschi. “Consideri – spiega il sindaco a ilfattoquotidiano.it – che in un giorno transitano, sulla strada provinciale, almeno 120 automobili non in regola. Un numero altissimo, che non mi aspettavo. E in 4 mesi, nelle strade interne del nostro territorio comunale, meno frequentate dalle auto, sono stati 300 i veicoli passibili di sanzioni transitati”. Ma ciò non deve far pensare all’amministrazione disperata che s’aggrappa a tutto, anche alle telecamere, per far cassa: “Con questo sistema di videosorveglianza – precisa il primo cittadino – abbiamo voluto investire prima di tutto sulla sicurezza dei cittadini. Un veicolo non in regola è un potenziale pericolo pubblico. E, inoltre, il sistema di controllo è in grado di dirci, in tempo reale, se un’auto è stata rubata e si sa che, spesso, i ladri d’appartamento utilizzano veicoli di questo tipo che poi abbandonano. Se le telecamere intercettano un’auto rubata, la segnalazione viene girata dalla nostra Polizia Locale alla Polizia di Stato e ai carabinieri che poi agiscono di conseguenza”.

E, come si diceva, i furti in abitazione a Casalmoro sono diminuiti perché anche fra i ladri si è diffusa la notizia che un Grande Fratello di orwelliana memoria vigila su tutto il paese e li scoraggia. In più di una occasione è successo che gli autori dei furti siano stati identificati dalle forze dell’ordine, con il bottino che in alcuni casi è stato anche restituito: “A un bambino, qualche mese fa – dice il primo cittadino – è stata rubata una bicicletta e la polizia è riuscita a risalire all’autore del furto e a ridargli la bici grazie alle telecamere”. La decisione di puntare decisamente sulla videosorveglianza l’amministrazione comunale l’ha presa nel 2009, quando il sindaco Perini ha vinto le elezioni e si è trovato con dieci telecamere malconce e mal posizionate. “Siccome la sicurezza è importante per tutti – spiega il primo cittadino – e negli ultimi anni i furti in casa sono aumentati esponenzialmente, abbiamo deciso di investire su sistemi di ultima generazione che garantissero un controllo totale del territorio comunale. Abbiamo acquistato telecamere con 5megapixel di risoluzione, capaci di zoomare fino a 200 metri di distanza ad alta definizione. Abbiamo creato un cappello wireless su tutto il paese e collegato le telecamere con il wifi. Poi abbiamo studiato dove posizionarle, partendo dagli ingressi del centro abitato e man mano distribuendole nei punti critici d’osservazione. Alla fine, dopo l’ultimo aggiornamento di poco tempo fa, abbiamo investito 80mila euro, una cifra importante per un piccolo comune come il nostro. Ma i risultati, in termini di aumento della sicurezza, sono tangibili. I cittadini? Non si lamentano, quindi vuol dire che sono contenti”.

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