Il parco di Selinunte, la Venere di Morgantina, la casa di Pirandello: le bellezze d’Italia abbandonate in uno stati di totale incuria, come attesta il reportage di Gaetano Pecoraro per Piazzapulita (La7). L’inviato si reca dapprima nel parco archeologico più grande d’Europa, a Selinunte: qui non sono disponibili né brochure, né guide cartacee. Dei custodi inizialmente nessuna traccia: in realtà, come rivela un uomo, “ci sono, ma sono imboscati”. E infatti sono al bar a bere il caffè: tutti a contratto indeterminato, con una paga mensile di 2400 euro lordi. I custodi dichiarano al giornalista di non lavorare di domenica. Così, nessuno sorveglia i tesori del parco, che pur vanta 80 dipendenti, tra dirigenti, custodi e impiegati: si può entrare senza biglietto e ci si può portare a casa addirittura un capitello. Pecoraro si sposta poi ad Aidone, in provincia di Enna, nel museo dove è conservata la Venere di Morgantina. Qui non ci sono turisti, né guide e brochure. Ma custodi e dirigenti regionali non mancano. E infatti in tutto il ministero dei Beni Culturali ci sono 164 dirigenti. In Sicilia ben 306. Un altro è esempio è la casa natale del premio Nobel Luigi Pirandello: anche qui niente brochure e guide, ma ben 58 persone impiegate, di cui 16 custodi, 15 impiegati, 12 addetti alla biglietteria

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Sicilia, parco di Selinunte e casa di Pirandello: capitelli “rubati” e i fannulloni custodi al bar

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