Contemporaneamente con l’avvento della Swing Era molte orchestre furono chiamate a prender parte alla commedie musicali che riscuotevano sempre più successo. Fra la seconda metà degli anni ’30 e i primi anni ’40 furono un centinaio i film nei quali si poteva ascoltare del jazz.

Del 1937 è Hollywood Hotel (id) diretto da Busby Berkeley con Benny Goodman e la sua orchestra. Magnifiche sono le due sequenze del quartetto (con Hampton, Wilson e Krupa) e quella in cui la big band esegue Sing, Sing, Sing con Harry James e Gene Krupa che anticipa di un anno la versione incisa su disco registrata alla Carnegie Hall.

Del 1941 è Birth of the Blues di Victor Schertzinger interpretato da Bing Crosby nelle vesti di un clarinettista, da Brian Donlevy in quelle di un trombettista e dal trombonista Jack Teagarden. L’azione del film si svolge a New Orleans negli anni della nascita del jazz e la colonna sonora relativa alla band venne eseguita, oltre dallo stesso Teagarden, da Wingy Manone che doppiò Donlevy e dal clarinettista Danny Polo che doppiò Crosby. Purtroppo in Italia questo film non arrivò ma in compenso ne arrivarono altri fra i quali ricordiamo Helzapoppin (id) di C.A. Potter sempre del 1941 comprendente uno straordinario numero musicale con il trombettista Rex Stewart, il pianista Slim Gaillard e il contrabbassista Slam Stewart.

Del 1941 è Second Chorus (Follie di jazz) di Harry C. Potter con Paulette Goddard e l’orchestra diretta da Artie Shaw nelle cui file suonano Fred Astaire e Burges Meredith nella parte di due trombettisti doppiati da Bobby Hackett e Billy Butterfield. Nel vecchio doppiaggio di questo film era stata conservata interamente la colonna sonora musicale; nel nuovo doppiaggio (quello televisivo di qualche anno fa) la colonna sonora fu sostituita totalmente: uno dei due fu doppiato da una tromba hard-bop, l’altro da un sax soprano. Credo che non ci sia niente di peggio che ascoltare un trombettista con il suono di un sax soprano. Il fatto si commenta da sé e non mi dilungherò a commentare l’ignoranza, il pressappochismo e la stupidità che caratterizzano la conoscenza musicale nel nostro Paese.

Al film Syncopation (Una stella in cielo) di William Dieterle del 1942 presero parte Benny Goodman, Harry James, Joe Venuti, Charlie Barnet, Gene Krupa e Bunny Berigan che doppiò il protagonista Jackie Cooper che interpretava la parte di un trombettista.

Del 1943 è Stormy Weather (id) di Andrew Stone con Lena Horne, Cab Calloway e Fats Waller ribattezzato nella versione italiana (non si capisce per quale ragione) Toto Wells. Del 1943 è anche Cabin in the Sky (Due cuori in cielo) di Vincente Minnelli con Eddie “Rochester” Anderson, Lena Horne e Ethel Waters. Si tratta della trasposizione cinematografica di una fantasia musicale scritta da Lynn Root e Vernon Duke nella quale si ascolta l’orchestra di Duke Ellington. Nel film appare brevemente Louis Armstrong in quanto il suo brano Ain’t it the Thrut fu tagliato in fase di montaggio e tutto quel che rimane del grande Louis è un breve dialogo in cui nella parte di un diavolo con tanto di corna è alle prese con Lucifero interpretato da Rex Ingram.

Ancora del 1943 è Reveille with Beverly di Charles Barton con Ann Miller nella parte di una disc-jockey ante- litteram che da una stazione radiofonica trasmette dischi di jazz i cui interpreti prendono vita dall’etichetta del disco. Nel film appaiono Duke Ellington, Count Basie, Bob Crosby, i Mills Brothers, Ella Mae Morse e Frank Sinatra alle prime armi.

Un posto a parte merita il cortometraggio Jammin’ the Blues diretto nel 1943 da Gion Mjli (famoso fotografo di Life) che ne fece un piccolo capolavoro. Al film presero parte i sassofonisti Lester Young e Illinois Jacquet, il trombettista Harry “Sweet” Edison, i batteristi Jo Jones e Sidney Catlett, il contrabbassista Red Callender, il chitarrista Barney Kessel e la cantante Mary Bryant.

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