In un paese normale.

In un paese normale non dovrebbe accadere che 1530 disabili mentali maggiorenni vengano messi alla porta dalle strutture che fino a ieri li accoglievano.

In un paese normale se, come più volte l’unione europea ricorda, i livelli essenziali di assistenza non vengono rispettati, la politica dovrebbe correre ai ripari.

In un paese normale la potestà legislativa delle Regioni dovrebbe saldare un rapporto di vicinanza delle amministrazioni con i cittadini più deboli.

In un paese normale si dovrebbe discutere come aumentare la qualità dell’assistenza ai disabili e non come azzerarla.

In un paese normale si dovrebbe garantire alle famiglie dei disabili una dignitosa assistenza domiciliare e non una, talvolta, lurida assistenza in centri indecorosi.

In un paese normale i politici dovrebbero fare ispezioni, visite a sorpresa nei luoghi deputati all’accoglienza delle persone in difficoltà invece che girare negli stadi o nei teatri.

In un paese normale quando, come accadrà in Campania dal prossimo 1 febbraio, 1530 giovani e adulti disabili mentali spesso inconsapevoli, non troveranno più spazio nei semi convitti tutti dovrebbero indignarsi.

Tutti dovrebbero indignarsi: gli intellettuali, i giornalisti, gli artisti, gli sportivi, gli insegnanti, gli operai, i ragionieri, i vigili del fuoco, i preti, le suore ecc. ecc.

Tutti dovrebbero indignarsi e qualcuno vergognarsi.

Mercoledì 21 gennaio al mattino dinanzi alla sede della regione Campania in via santa Lucia molte centinaia di disabili con le loro famiglie saranno presenti in silenzio al cospetto di quelli che dovranno vergognarsi, il dr. Caldoro su tutti.

Vi aspettiamo.

DisabilivsCaldoro

Articolo Precedente

Convegno anti-gay in Lombardia, davvero ora la famiglia tradizionale è al sicuro?

next
Articolo Successivo

Dall’Iran all’Alto Adige: le due vite di Sabri, convinta che le idee cambiano il mondo

next