Si è consegnato spontaneamente, intorno alle 10:30 di lunedì mattina al comando della polizia municipale di via Ferrari, Mauro Bartolini, il 50enne bolognese che sabato sera ha travolto e ucciso un pensionato di 81 anni, Sergio Cristoni. A convincerlo a costituirsi è stato il fratello. Bartolini adesso è indagato per reati pesanti. Sul tavolo del pm Domenico Ambrosino c’è un fascicolo aperto per omicidio colposo e fuga con omissione di soccorso. La vicenda aveva impressionato molti in città perché, secondo la ricostruzione dei testimoni, dopo avere travolto l’anziano, l’investitore era sceso dalla sua automobile e poi, vedendo il corpo senza vita dell’81enne, era ripartito con il portellone del bagagliaio aperto così da nascondere il numero di targa della sua Ford Fiesta. Da lì si erano perse le sue tracce.

L’uomo, difeso dagli avvocati Andrea Pascerini e Simone Zambelli, è ora agli arresti in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Bartolini è stato sentito per quattro ore dagli agenti della polizia municipale che da sabato avevano iniziato una caccia all’uomo serrata in tutta la città. Dalle prime informazioni che trapelano, pare che l’uomo sabato sera tornasse a casa da lavoro quando nella centralissima via Andrea Costa ha travolto con la sua macchina l’anziano che usciva da un supermarket e attraversava sulle strisce pedonali. L’investitore si era dapprima fermato ed era sceso dal mezzo. Resosi conto della morte di Cristoni, i testimoni raccontano che dopo avere urlato e preso a calci un cartellone pubblicitario per la rabbia, aveva alzato il portellone posteriore dell’auto in modo da non rendere leggibile la targa della macchina. Poi era risalito sul mezzo ed era ripartito senza che nessuno dei passanti riuscisse né a fermarlo né a identificarlo.

Le ricerche del “pirata della strada” andavano avanti da sabato sera ininterrottamente. Sia i vigili urbani che i carabinieri, grazie alle testimonianze e a quel faro rimasto sull’asfalto (da cui era stato possibile risalire all’esatto modello e all’anno di immatricolazione della vettura) stavano pian piano risalendo all’investitore anche se ancora non erano riusciti a identificarlo. Peraltro gli inquirenti non avevano a disposizione immagini delle telecamere. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini aveva anche lanciato un appello affinché il responsabile della morte si costituisse. E così è stato. “Mi complimento per il lavoro della polizia municipale, dei carabinieri e di tutte le forze dell’ordine impegnate”, ha detto a caldo Giovannini.

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