Il giorno dopo le dimissioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano, si apre la partita per il successore al Colle. Chi sarà il suo erede? Mentre il toto-nomi cresce di ora in ora, Matteo Renzi sembra restare l’unico protagonista sul palcoscenico politico. Tra gli ospiti della puntata il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara, autore del libro su Matteo Renzi “Il royal baby”, il filosofo Massimo Cacciari, il deputato del Partito Democratico Matteo Orfini. 

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Santoro a Napolitano: “Oggi io e lei siamo pugili nudi sullo stesso ring”
“Presidente Napolitano, è un populista anomalo che le parla”. Così Santoro esordisce nel suo editoriale di apertura di Servizio Pubblico e si rivolge a Giorgio Napolitano: “Lei ricorda quella simpatica canaglia che fu il mio direttore Curzi che fece nascere Samarcanda che ha accompagnato la fine della prima Repubblica. Lei sa che era difficile obiettare a uno come Paietta ma il vino mi diede il coraggio di dirgli: “Avete fatto uscire i grandi del partito e fatto restare i polli”. Paietta mi sembrò annuisse”. E aggiunge: “Oggi c’è il partito di Renzi che per me è il partito che non c’è. Presidente so che a volte le mie trasmissioni le sono sembrate irriverenti, però penso che comunisti come lei quando assumono delle cariche diventano un tutt’uno con lo Stato. Lei ci ha chiesto di scegliere” – continua – “o state con la casta o senza. Anche io credo nella democrazia dei partiti. E se i partiti si fossero riformati Grillo non sarebbe diventato un gigante. Invece lo è diventato, e da Grillo è nato Renzi e sempre da Renzi Salvini”. E conclude: “Servizio Pubblico, Santoro a Napolitano: “Oggi io e lei siamo pugili nudi sullo stesso ring. E comunque sono stati gli anni migliori della nostra vita” (GUARDA IL VIDEO)

La fine di re Giorgio
La copertina di Servizio Pubblico si apre con il discorso di Giorgio Napolitano all’inizio del suo secondo mandato. Poi le telecamere si spostano sull’aula vuota durante la discussione sulla legge elettorale, dove la deputata M5S Paola Taverna ammonisce: “Siete ridicoli. Vi pare normale che ci troviamo a discutere la legge elettorale senza conoscerne il contenuto? Grazie per l’attenzione delle sedie vuote”. Il cammino di riforme è stato uno dei cardini su cui Napolitano ha dato il via libera al governo Renzi, che ha riportato in gioco Berlusconi con il Patto del Nazareno. Ma a che punto siamo oggi? Stefano Maria Bianchi e Micaela Farrocco provano a fare un bilancio sulla riforma del Senato, cavallo di battaglia renziano e propagandata come fonte di grandi risparmi per i conti dello Stato. Ma si risparmierà davvero? I 328 milioni l’anno, spesi per i costi dei dipendenti e per i vitalizi, ad esempio, non verranno toccati (GUARDA IL VIDEO)

Cacciari: “Si arriverà rapidamente all’elezione del nuovo capo dello Stato”
“Napolitano è preoccupatissimo anche oggi. Ma oggi la situazione è diversa rispetto a due anni fa”. Lo afferma Massimo Cacciari, che aggiunge: “Due anni fa il Pd era diviso, frantumato, allo sbaraglio, Berlusconi si era salvato alle elezioni. Oggi il Pd è Renzi, l’opposizione interna al partito non può alzare la cresta più di tanto”. Il filosofo poi osserva: “A Napolitano le riforme come si stanno facendo non piacciono manco per niente. Ma credo che si arriverà molto rapidamente all’elezione del presidente della Repubblica perché Renzi e Berlusconi, cioè i due contraenti del patto e del piatto del Nazareno, tengono” (GUARDA IL VIDEO)

Ferrara: “Il patto del Nazareno è un accordo spregiudicato con un pregiudicato”
“La crisi dei partiti è stata devastante.Poi è arrivato Berlusconi e ha chiamato il suo partito come uno slogan calcistici”. Così Giuliano Ferrara esordisce nella sua rievocazione della discesa in campo di Berlusconi, dopo la crisi dei partiti. “Poi è arrivata la seconda anomalia, Renzi, che, a differenza di Enrico Letta, ha avuto il coraggio di far andare Berlusconi al Nazareno e ha detto a Letta di sloggiare. Renzi ha avuto il coraggio, al contrario di Letta, di dire: ‘Faccio un patto politico con Berlusconi pregiudicato'” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “Renzi? Passato nel candeggio da Napolitano e finito nel Coccolino”
“Siamo un Paese che ama farsi prendere per il culo e quindi ci facciamo prendere per il culo. Gli intellettuali, qualunque governo arrivi, dicono che cambierà tutto, che è un governo meraviglioso”. Sono le parole di Marco Travagllio, che spiega: “Renzi è un fantoccio che si inventa dei nemici perché in Italia non ci sono le opposizioni. Renzi è stato passato nel candeggio da Napolitano, è finito nel Coccolino, è stato addormentato”. E aggiunge: “La visione che hanno Napolitano, Ferrara e Renzi , che è stato addomesticato da Napolitano, è il partito unico. Berlusconi e Renzi si spartiscono l’Italia” (GUARDA IL VIDEO)

Cacciari: “Nuovo capo dello Stato? Prodi o Mattarella o Amato”
“Travaglio ha ragione. La democrazia è conflitto, ma dev’essere un conflitto ordinato”. Lo afferma Massimo Cacciari, che osserva: “Quello di Napolitano è stato un presidenzialismo surrettizio; non va bene, ma è stato costretto”. E sul nuovo presidente della Repubblica dichiara: “Trovare una persona autorevole nei partiti è possibile? Mah, i partiti hanno un’autorevolezza uguale a zero. Consiglierei di vedersi intorno e di eleggere una persona non del Palazzo. E’ escluso un nuovo presidente alla Napolitano. Eleggeranno un fedelissimo? Speriamo di no, meglio una persona super partes”. Poi azzarda la sua ipotesi: “Per me il nuovo capo dello Stato sarà uno di questi: Prodi, Amato, Mattarella” (GUARDA IL VIDEO)

Grillo a Strasburgo: “Napolitano aveva troppo potere, Renzi è il nulla che parla”
“È il nulla che parla, Renzi è il concentrato del non è”. Beppe Grillo risponde ad Alessio Orsingher, commentando a Strasburgo il discorso di Matteo Renzi che chiude il semestre di presidenza italiana del Consiglio UE. Il leader del M5s torna ad attaccare anche Giorgio Napolitano: “Il suo successore? Dovrebbe fare il contrario di quanto ha fatto lui. Credo che il Presidente abbia troppi poteri, i suoi compiti vanno ridimensionati: noi vogliamo ridistribuire il potere attraverso referendum propositivi” (GUARDA IL VIDEO)

Ferrara: “Prodi? Ha provato a rottamare, ma non ci è riuscito”
“Prodi? Ha avuto molte reincarnazioni. È un uomo simpatico, è molto radicato a terra”. Così Giuliano Ferrara, che spiega: “Prodi ha avuto la tendenza a rottamare la vecchia guardia dei partiti, ma non ci è riuscito. Due volte su due ha fallito la prova del governo”. E aggiunge: “Ora tutti stanno dicendo bugie nel toto-presidente, ma neanche Berlusconi e Renzi sanno chi sarà, non c’è un patto” (GUARDA IL VIDEO)

Boschi: “Italicum valido dal 2016”. E Calderoli le regala il carbone dolce
Aula del Senato, 7 gennaio 2015. Maria Elena Boschi prende la parola durante la discussione generale sulla legge elettorale. “La legge elettorale che stiamo discutendo diventerà efficace a partire dal 2016”, dichiara il ministro. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli le dice: “Anche se non è stata buona fino in fondo, le regalo il carbone dolce” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “Renzi come nuovo Presidente vuole un portachiavi, un ficus”
“Renzi vuole un portachiavi, un ficus, una pianta grassa, per quello ha pensato al direttore d’orchestra Muti”. Lo afferma Marco Travaglio, che spiega: “Le sorti di questo governo saranno influenzate dalla figura del nuovo Presidente, come due a nni fa, quando si scelse ancora Napolitano. Quelli che dicono che Napolitano ha fatto bene a deragliare ora ne vogliono uno totalmente opposto”. E aggiunge: “Ci scordiamo che viviamo da un anno con un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale. Prodi? Se viene eletto presidente della Repubblica dal Pd assieme al M5s, il governo Renzi entrerebbe in crisi” (GUARDA IL VIDEO)

Scontro tra Travaglio e Cacciari su Napolitano e legge elettorale
Polemica vivace tra Marco Travaglio e Massimo Cacciari, che osserva: “Il sistema elettorale che più tutela i cittadini è quello a collegi uninominali a doppio turno. Napolitano doveva intervenire nel merito delle riforme del governo? Ma scherziamo? È stato demonizzato per essere intervenuto troppo”. Travaglio ribatte: “Napolitano poteva intervenire per dire che l’Italicum viola la Costituzione. E non l’ha fatto.L’Italicum l’hanno fatta con Napolitano, non contro Napolitano”. Cacciari replica: “Se fosse intervenuto nel merito di queste legge, avrebbe mandato a casa il governo” (GUARDA IL VIDEO)

Ferrara vs Travaglio su preferenze
Per il direttore de “Il Foglio”, i cittadini devono scegliere i propri governi con il voto, accettando o meno le liste di parlamentari e senatori proposti dai partiti. Ma Marco Travaglio non è d’accordo: l’inserimento delle preferenze nel “patto del Nazareno” è un passo indietro, che apre spazi ai soliti nominati dall’alto (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio, Ferrara e Cacciari su finanziamento pubblico e legge elettorale
Finanziamento pubblico, fundraising, preferenze, collegi uninominali, primarie: i tanti problemi dei partiti in Italia non nascono dalle leggi elettorali, ma dalla trasparenza sulle opzioni dei partiti. E il dibattito tra Travaglio, Cacciari e Ferrara si accende: com’è possibile che in altri paesi tutti questi sistemi funzionino? Ferrara osserva: “”La trasparenza sta nelle dittature, non nelle democrazie. Dopo aver demonizzato il finanziamento pubblico ora viene criticato il finanziamento privato”. E menziona il caso Buzzi, sul quale Travaglio ribatte: “Basterebbe rendicontare”. Gli dà ragione Cacciari, che aggiunge: “Questo avviene negli Stati Uniti” (GUARDA IL VIDEO)

Dragoni: “I costi del Quirinale”
Napolitano aveva annunciato una spending review al Quirinale: ma non tutto è andato per il verso giusto. Tra i collaboratori del capo dello Stato, ce ne sono ben nove che guadagnano addirittura più di lui. Dragoni spiega: “Secondo il bilancio di previsione, il Quirinale costerebbe 224 milioni di euro. Ma le spese previste ne contano 12 in più. Napolitano aveva annunciato dei risparmi. E in effetti ha tagliato 4 milioni di euro dal finanziamento a carico dello Stato”. E aggiunge: “Quando Napolitano salì al Colle per la prima volta, spendevamo 7 milioni in meno rispetto ad ora. Il costo globale del Quirinale è il più alto al mondo per un capo dello Stato e anche per un re. L’assegno personale del Capo dello Stato è di 239mila euro l’anno. È bloccato dal 2010 e fermo fino al 2016. Da senatore a vita, Napolitano avrà lo stipendio dei comuni senatori: 15mila euro netti al mese” (GUARDA IL VIDEO)

“La manina” del salva-Berlusconi, Antonella Manzione
Il “Giglio Magico”. È l’espressione che disegna la rete dei fedelissimi di Matteo Renzi, una sorta di sottogoverno che occupa alcuni incarichi chiave fra governo e ministeri, orientando o aprendo la strada alle volontà del premier. Fra loro ci sarebbe Antonella Manzione, ex capo dei vigili di Firenze e oggi alla guida dell’ufficio affari legislativi di Palazzo Chigi. Dopo le accuse di Beppe Grillo, che la indica come autrice del “Salva Berlusconi”, il contestatissimo comma al decreto legislativo uscito dal consiglio dei Ministri del 24 dicembre che avrebbe potuto riabilitare politicamente l’ex Cavaliere, i nostri inviati sono andati a trovarla a Forte dei Marmi. Il servizio di Stefano Maria Bianchi e di Micaela Farrocco (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “Renzi è più fortunato di Gastone”
Renzi è più fortunato di Gastone. Con le dimissioni di Napolitano e le stragi di Parigi nessuno parla più del suo decreto fiscale, detto anche Salva-Silvio. E così tutti pensano che il decreto non ci sia più”. Così Marco Travaglio esordisce nel suo editoriale, con cui analizza il decreto delegato fiscale del governo Renzi: “Quel decreto, in realtà, è sparito solo dal sito di Palazzo Chigi, ma è sempre lì, uguale a prima: Renzi non l’ha nè ritirato, nè cestinato, nè modificato. L’ha solo messo in freezer e promesso di cambiarlo un po’. Ma non subito: il 20 febbraio, dopo il nuovo capo dello Stato e la fine dei servizi sociali di Berlusconi”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano fa quindi un “riassunto delle puntate precedenti”: “Il 24 dicembre Renzi presenta in conferenza stampa il decreto delegato fiscale. Dice due cose: “Sanzioni inasprite per chi evade” e “Conosco a memoria quel testo. L’abbiamo esaminato articolo per articolo in Cdm”. Ma dopo Capodanno il Fatto scopre che sono due balle: evasione e frode non sono più reato sotto il 3% dell’imponibile dichiarato. E’ un codicillo aggiunto da una manina all’ultimo momento“. E aggiunge: “Renzi cade dal pero: ma Berlusconi ha una condanna definitiva, la legge vale per il futuro. Eh no, caro: lo sa pure uno studente al primo giorno di Diritto. Le leggi penali più favorevoli sono retroattive; se depenalizzi un reato, cancelli tutte le condanne anche definitive. E’ l’art non 400, ma 2 del Codice penale. Renzi, preso col sorcio in bocca, comincia a sparare una supercazzola via l’altra“. Travaglio continua: “Renzi vuol condizionare Berlusconi col miraggio del salvacondotto per tenerselo buono per il Quirinale. Lo prende per il Colle(GUARDA IL VIDEO)

Travaglio vs Orfini: “Lei diceva: ‘Mai al governo con Berlusconi'”
Scontro acceso tra Marco Travaglio e il deputato Pd Matteo Orfini, che commenta l’editoriale del giornalista: “Che la norma fosse sbagliata l’abbiamo detto tutti dopo aver letto le critiche della stampa. Il decreto fiscale è un maxicondono e ciò è sbagliato. Ma se fossimo davvero dei geni del male come dice Travaglio, saremmo dei geni del male un po’cretini. Per quanto riguarda il codicillo aggiunto al decreto fiscale” – continua – “il patto del Nazareno non c’entra. Il patto del Nazareno è un po’ come Babbo Natale, non esiste. La verità è che il Pd ha ridotto finalmente Berlusconi ai minimi termini”. Travaglio ribatte: “Il Pd? La Cassazione lo ha ridotto così. Voi non avete alcun merito. Lei diceva: “Mai al governo di larghe intese con Berlusconi, o con Grillo o alle elezioni. Il giorno dopo vi siete alleati” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio vs Orfini: “Il patto del Nazareno non lo conosci neppure tu”
Scontro rovente tra Travaglio e Orfini, che afferma: “Il Patto Nazareno si trova nelle commissioni parlamentari sulla riforma elettorale e su quella costituzionale. In quell’accordo tra Renzi e Berlusconi c’è semplicemente l’intezione per portare a casa una legge elettorale migliore di quella attuale”. Ma Travaglio replica: “Quell’accordo vale molto di più, e per questo rimane segreto. Nessuno di noi sa cosa c’è scritto nel patto del Nazareno e chiediamo da tempo di saperlo” (GUARDA IL VIDEO)

Ferrara vs Travaglio: “I tuoi leader hanno perso”. Replica: “I tuoi finiscono in galera”
Ferrara, nel suo libro “Il Royal Baby: Matteo Renzi e l’Italia che verrà” racconta l’estrema sintonia tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Non una rottamazione, con il cavaliere ridotto ai minimi termini dall’avanzata del leader PD, ma una sinergia che ha come effetto il patto del Nazareno e, forse, anche quella norma che avrebbe salvato Berlusconi dalla sua condanna per evasione fiscale. Esplode poi la polemica tra Travaglio e Ferrara, che afferma: “I partiti preferiti di Travaglio, da Di Pietro a Ingroia, si riducono ai minimi termini da soli, perché sono inventati”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano ribatte: ” tuoi leader finiscono in galera o scappano” (GUARDA IL VIDEO)

I sommersi e i salvati della Terra dei Fuochi
Alla fine del 2013 le mamme della Terra dei Fuochi hanno fatto visita al Presidente Napolitano per denunciare il biocidio che si stava consumando nella loro zona, tra Napoli e Caserta. Un anno dopo nulla è cambiato, le promesse non sono state mantenute, e così hanno deciso di mostrare a Sandro Ruotolo le immagini dei loro figli, vittime dei veleni sprigionati dalla terra. “Noi siamo tornate in piazza” raccontano “perché non vogliamo che i nostri figli, morti piccoli per malattie incurabili, vengano dimenticati” (GUARDA IL VIDEO)

La Terra dei Fuochi brucia ancora
Amianto, scarti tessili, collanti: le discariche illegali e i roghi continuano a inquinare la Terra dei Fuochi, nonostante le promesse dell’ex Presidente Giorgio Napolitano e del premier Matteo Renzi. Qui le piccole aziende campane continuano a sversare rifiuti tossici su un terreno che è contaminato in profondità dagli scarti tossici provenienti dalle grandi ditte del nord Italia. È qui che Don Maurizio Patriciello, parrocco di Caivano, porta avanti la sua battaglia: “Qui seppelliamo un centinaio di persone all’anno. Il 70% di loro muore di tumore, e il ministro Lorenzin dice che siamo i responsabili della nostra morte”. L’inchiesta di Sandro Ruotolo < strong>(GUARDA IL VIDEO)

Orfini: “Il governo ha stanziato risorse per l’ambiente”
Matteo Orfini sostiene che il controllo del territorio è stato avviato da questo governo, e senz’altro il prossimo Presidente della Repubblica dovrà essere in grado di spingere il parlamento verso la risoluzione di disastri come quello della Terra dei Fuochi (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio vs Orfini: “Il decreto ambiente ha fatto disastri”
Secondo Marco Travaglio, la logica delle soglie di “modica quantità”, in tema di evasione fiscale così come nella tutela ambientale, produce leggi sbagliate: chi sbaglia deve pagare, e non può esserci una soglia di illegalità consentita. E puntualizza: “Il decreto ambiente ha fatto disastri. Ha alzato le soglie di inquinamento consentito”. Orfini non ci sta: bisogna tutelare chi sbaglia, senza metterlo nel penale insieme a chi delinque. E aggiunge: “Il principio alla base di quella norma sbagliata secondo me è corretto: se c’è dolo, l’evasione va punita penalmente”. Travaglio ribatte: “L’errore non è reato, ci vuole il dolo per il reato” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “Con l’Italicum un Parlamento di nominati”
Marco Travaglio analizza con toni critici l’Italicum: con le liste elettorali a capolista bloccato si garantirà un elevatissimo ingresso in Parlamento di nominati per i partiti più grandi e il 100% di parlamentari nominati dai segretari dei partiti più piccoli. Senza contare il Senato, dove i 100 senatori sarebbero interamente scelti dai partiti tramite le regioni (GUARDA IL VIDEO)

Orfini vs Travaglio su Italicum: “Le liste bloccate non sono il male assoluto”
Matteo Orfini spiega l’Italicum e difende le liste bloccate dell’Italicum: la ridotta dimensione dei collegi è la vera differenza con il Porcellum, permettendo comunque ai territori di scegliere il proprio candidato su base locale. Ma aggiunge: “La legge non è perfetta, io preferisco il maggioritario, ma senz’altro è frutto di un patto tra tutte le forze politiche in campo” (GUARDA IL VIDEO)

Le vignette di Vauro: da Charlie Hebdo a Napolitano
La rassegna settimanale degli eventi raccontata dalle vignette di Vauro: dalla tragedia di Charlie Hebdo alla fine del mandato di Napolitano fino alle primarie Pd in Liguria e al Salva-Berlusconi (GUARDA IL VIDEO)

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