Matteo Renzi ha ragione. Quando ha preso un aereo di Stato per andare in vacanza a Courmayeur ha rispettato i “protocolli di sicurezza”. Il problema del volo blu del premier però è non tanto rispettare o meno i protocolli, ma si tratta piuttosto di opportunità politica e di discrezionalità. In base alla legge del 2008 – poi modificata tre anni dopo – infatti posso prendere i voli di Stato le alte cariche istituzionali, e i ministri ma solo per fini istituzionali. Per andare a Milano, questi possono scegliere se prendere un volo di Stato o semplicemente un treno, che costerebbe anche meno. Ma di solito optano per la prima scelta.

Renzi, allo stesso modo, ha scelto un volo di Stato pagato dai contribuenti per andare a sciare. Non solo, ma quel Falcon 900 è passato prima per Firenze per far salire moglie e figli.

Non è la prima volta, che il premier si fa accompagnare direttamente a casa. È già accaduto nel caso “Pinotti”. Come ha rivelato il Fatto, il ministro della Difesa era partita con il premier da Cardiff, poi Renzi si è fatto lasciare a Firenze, e la Pinotti ha continuato fino a Roma. Qui c’era un volo di addestramento del 31simo stormo dell’aeronautica che l’ha portata a casa a Genova. Ovviamente i casi sono diversi, anche perché per quanto riguarda il ministro della Difesa si tratta di un volo di addestramento. Adesso a decidere se sia stato programmato  ‘su misura’ per le esigenze della Pinotti sarà il tribunale dei ministri, che ha ricevuto gli atti dai pm romani con la richiesta però di archiviare il caso.

Come si capisce, il caso della Pinotti è completamente diverso da quello di Renzi. Ma vale la pena ricordalo per capire se ci sono o meno motivi di opportunità che spingono i nostri ministri a salire su questo o su quell’aereo di Stato. A disciplinare il tema è una direttiva di Palazzo Chigi. L’articolo 1 comma 2 dice: “Il trasporto aereo di Stato è sempre disposto (…) per garantire il livello di sicurezza o il trattamento protocollare connesso al rango della carica rivestita” .

Ma poco dopo all’articolo 7 aggiunge  i criteri generali da seguire prima di concedere laereo blu (lultima parola spetta alla segreteria di Palazzo Chigi): “Il trasporto di Stato è disposto secondo criteri di economicità e di impiego razionale delle risorse, previa rigorosa valutazione dell inopportunità o della non convenienza dellimpiego di differenti modalità di trasporto, ovvero previa verifica delle specifiche esigenze di alta rappresentanza connesse alla natura della missione istituzionale supportata”.

Trattandosi di vacanze, quindi, sono stati rispettati questi criteri di “economicità e impiego razionale delle risorse”? È opportuno che Renzi abbia preso un volo per andare a sciare con la famiglia? Certo, eravamo abituati a Berlusconi che sui voli di Stato faceva salire anche parenti e amici diretti a Villa Certosa ma abbiamo anche avuto casi come Enrico Letta che per andare a Trieste ha preso un volo di linea. Insomma, si può scegliere. In questo caso è solo questione di opportunità e anche di buon gusto, diciamolo.

Articolo Precedente

Salva-Berlusconi, la confessione di Renzi: “La norma l’ho fatta inserire io”

next
Articolo Successivo

Vigili assenti a Roma, Grillo: “Noi stiamo con loro. Accanimento pro Jobs act”

next